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Una delle quattro versioni dello spot che acompagnerà il prossimo switch over


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lo stralcio dell’intervento di Alberto Sigismondi, membro del gruppo tecnico di DGTVi
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Una volta tanto, l’Italia fa scuola. In tema di digitale terrestre, infatti, è prima

04/05/2010

A dirlo i dati del quarto rapporto sulla tv digitale terrestre in Italia ed Europa a firma DGTVi, presentati ieri a Milano (guarda lo stralcio dell’intervento di Alberto Sigismondi, membro del gruppo tecnico di DGTVi) durante la quinta Conferenza Nazionale del settore, a 15 giorni dallo switch over (ossia il passaggio di Raidue e Rete 4 sul Dtt) che il 18 maggio riguarderà Lombardia, Piemonte orientale, Parma e Piacenza (a seguire, entro il 2010, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria) con il conseguente swich off d’autunno a elevare al 70% la percentuale degli italiani ‘all digital’ (youmark vi propone in anteprima due delle quattro versioni dello spot che dai prossimi giorni sino allo switch off ci accompagneranno nel cambiamento). L’Italia, infatti, risulta prima in più di un senso. Sicuramente per ricchezza e qualità dell’offerta free (abbiamo il maggior numero di canali gratuiti, 40, contro i 38 in Uk, 19 in Spagna e 18 in Francia) e pay, ma anche per crescita degli investimenti pubblicitari (+123%, molto grazie al pay, ma con l’offerta free ad avvicinarsi alle soglie d’ascolto del 10%, dunque raggiungendo il livello minimo di interesse per i budget) e per evoluzione tecnologica della piattaforma. 

Tutta l’Europa, comunque, si sta uniformando al digitale, il percorso che porta allo swich off generale è in corso. La Spagna ha concluso il percorso lo scorso 3 aprile, la Francia lo farà nel novembre del 2011, Gli Uk per il 2012, così come l’Italia. Seppur per noi questo 2010 sarà fondamentale, portando al digitale terrestre 2 italiani su 3, dunque circa il 70% della popolazione, che in teste significa ben 40 milioni. Già oggi, comunque, l’analogico segna il passo (stabile, invece, il satellitare), visto che il 52% dei telespettatori lo è stato sul digitale, con il 70% al digitale terrestre. Percentuale che nelle regioni all digital sale al 75%, dimostrando come non spaventi più il calo di ascolti che si registra dopo le prime settimane di spegnimento, visto che si recupera immediatamente poi, con crescite sopra la media nazionale. 

La nostra offerta free è tra le più ricche di Europa. Parallelamente cresce anche quella pay, oltre 4 milioni e mezzo gli utenti, con Mediaset e Dalia Tv a contendersi il mercato (seppure la Rai abbia anticipato la possibile entrata in scena). Cresce anche la raccolta pubblicitaria. In tutta Europa. Eccezione fatta per gli Uk, che arretrano, infatti, il resto dei paesi ha segno +, con L’Italia e il suo +123% a battere tutti (Francia +59%, Spagna +82.4%), pur non essendo ancora mercato maturo (la Francia, ad esempio sì) anzi ponendo ancora sul piatto il tema della valorizzazione dello share d’ascolto da parte del mercato, con molti dei canali free a essere vicini alla soglia del 10%. 

Ricordando come la tecnologia prescelta sia abilitante. Da oggi al 2012 saranno venduti più di 12 milioni di tv set, che si sommano agli oltre 12 milioni già venduti negli ultimi tre anni. Non a caso la messa a punto dei bolli di qualità DGTVi. Grigio, bianco e silver, per segnalare dispositivi che non consentono l’interattività, blu e oro, con interattività (catch up tv e tv on demand). Guardando ai servizi interattivi ibridi e on demand non solo in chiave narrow, ma broadband.

 

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