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Jake Banks
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Stardust, il primo ciak italiano è con Barilla

10/10/2007

E’ nata nel 2002. Pluripremiata, ha firmato lavori per Hp, Pontiac, Panasonic, Pepsi e Microsoft. Specializzata in motion design, visual effects e animazione, dal quartier generale di Santa Monica dice di non avere confini. E arriva fino a Parma. Come e perché lo racconta a youmark il fondatore Jake Banks.

Quanto è importante il talento e quanto oggi sono importanti i software e i computer nel tuo lavoro?
“Il talento è tutto, il software lo moltiplica e rende migliore. Ma ti assicuro che saremmo in grado di riprodurre le stesse immagini con carta e penna se fossero gli unici strumenti a nostra disposizione”.

Qual è il segreto per realizzare un buon progetto?
“Il principale è di mettere insieme il team giusto”.

Come il web e i new media hanno cambiato il tuo modo di lavorare e le richieste dei clienti?
“Il loro sviluppo ha offerto ai clienti la possibilità di vedere il work in progress giorno dopo giorno e da noi ci si aspetta maggiore velocità di produzione. Per contro, siamo facilitati nelle ricerche. Possiamo trovare qualsiasi cosa in dieci minuti”.

Sei nato a Londra e cresciuto negli Stati Uniti. Entrambi, ancora oggi, considerati i migliori nell’advertising. Perché?
“ Forse perché siamo fra le nazioni con il maggiore numero di consumatori? Inghiterra e Stati Uniti sono molto simili nel modo di pensare la produzione e la televisione, i commercial, il design, la pubblicità in genere. E’ come se si trovassero nella stessa bolla. Penso che l’advertising sia così importante in questi due paesi perché ci sono grandi aziende che investono. Detto ciò, non credo che l’America produca la migliore pubblicità. Nella mia classifica personale al primo posto c’è l’Inghilterra, ma vedo molti buoni lavori francesi. Se si guarda al comparto auto e alle grandi campagne di immagine, l’America è sul podio, ma se si cercano lavori più artistici o coraggiosi, bisogna girare lo sguardo altrove: Giappone, Paesi Bassi e Francia, per l’appunto”.

Quali sono i principali plus che deve avere un ragazzo per venire a lavorare con voi?
“Talento. Ammetto che lo misuriamo su basi molto personali e soggettive. Comunque prendiamo in considerazione chiunque ci scrive una mail inviandoci un link al proprio portfolio”.

Lavorate anche per clienti stranieri? Le loro richieste sono diverse da quelle degli americani?
“Sì e i nostri clienti internazionali hanno esigenze molto differenti. Sebbene i progetti siano molti diversi tra loro, ho l’impressione che chiedano più produzioni live-action. Ci consentono di essere più creativi rispetto ad alcuni incarichi che riceviamo dalle agenzie o aziende americane”.

La stessa idea creativa può essere sviluppata in uno spot live action e in animazione? Quali sono le principali differenze emozionali che le due produzioni trasmettono ai consumatori?
“Stavo parlando di questo proprio alcuni giorni fa. Una parte live action è molto importante quando si produce in animazione perché credo che la prima esalti la seconda. Ma la parte in animazione deve poter vivere anche da sola, altrimenti se abbinata al live action, la storia non regge”.

Conosci qualche azienda italiana e le sue campagne pubblicitarie? Cosa pensi delle produzioni italiane?
“Sebbene abbia molta familiarità con diversi brand italiani, Ferrari ad esempio, mi spiace dover ammettere di essere poco informato sui vostri commercial. Ma, ovviamente, sono un fan di tanti vostri registi come Fellini, De Sica, Antonioni, Benigni e molti altri ancora. Comunque, la mia conoscenza dei vostri brand sta migliorando poiché abbiamo da poco ricevuto il primo incarico per una vostra azienda. Un commercial per Mulino Bianco, che sarà pronto molto presto”.

Quindi l’Europa e l’Italia sono un mercato appetibile per voi.
“Senza dubbio. Siamo molto interessati ad acquisire incarichi creativi in Europa, Italia e da ogni parte del mondo dove le persone apprezzano il nostro lavoro”.

Qual è secondo te la nostra migliore location per un commercial? 
“Roma! Tutti amano Roma, una città dove di location ce ne sono tantissime. Ma adoro anche le Cinque Terre, la Sicilia e Milano, dove abbiamo appena girato e ci siamo trovati benissimo. Di location ce ne sono molte altre, dipende dal tipo di commercial da realizzare”.
(Guarda alcune produzioni Stardust: Hp, PontiacFuel Tv)

Jake Banks
Nato a Londra, è il figlio del pittore inglese David Banks e della film editor Ellen Arnold. Sin da piccolo si trasferisce a Venice, in California. Diplomatosi all’Otis College of Art and Design di Los Angeles, il suo ingresso nel mondo del lavoro coincide con la’rivoluzione’ grafica di programmi come Adobe After Effects. Nel 1998 diventa uno dei principali designer di Fuel e due anni dopo inizia a lavorare direttamente con le agenzie. Nel 2002 fonda a Santa Monica Stardust, l’anno successivo apre la sede di New York.


 

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