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Iab: nuove elezioni il 15, forte di 7 anni di presidenza Pavone. Con 1500 realtà che cercano casa

22/03/2010

Layla Pavone (ascoltala al microfono di youmark) esaurisce il suo mandato. Per scelta. Per lo Iab, infatti, ha costruito tanto, come dimostrano gli attuali 130 iscritti (etereogenicamente distribuiti tra le diverse categorie. Editori, centri media, web agency, istituti di ricerca, softwere hause, insomma, da Mediaset alla piccola realtà di provincia) e l’allargamento delle competenze, trattando temi disparati, oltre che presidiando l’ambito politico (garantendo a internet il peso e valore che merita nelle strategie di sviluppo del nostro paese), ma è giusto che ora il testimone passi ad altri. Proprio a garanzia della natura super partes di questa associazione, nonostante, come si evince già dal suo nome, non neghi l’importanza riservata all’advertising, a oggi predominante anche perchè fonte dei maggiori volumi del business della rete. Il che, comunque, non necessariamente equivale ad esaurire le necessità di un’intera industry. Al punto da indurre riflessione. 

Come dimostra lo studio Iab, in essere per fare luce sulle dimensioni del comparto della comunicazione online, infatti, il discorso è sicuramente più ampio, con conseguente necessità di specializzazione. Questa sorta di censimento, concentrandosi sulle realtà che stanno a monte e a valle del processo di realizzazione della comunicazione, ne conta almeno 1500. Imprese che in quelle attività si identificano e che potrebbero a breve esternare il bisogno di una rappresentatività su misura. Aprendo l’interrogativo sull’opportunità di fondare una ‘casa’ tutta per loro.

 

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