Tutto sullo spot della regione Marche con Hoffman. In tv dal 24
21/01/2010
Facendovi vedere la versione 2 minuti, uno dei 3 soggetti di quella 30” e pure alcuni momenti del backstage. Della campagna che più ha fatto parlare di sé l’Italia. Per attaccarla si è mossa persino Mina, fresca dall’aver dato voce agli spot Barilla, non ha apprezzato l’intrusione americana in terra nostra. L’Accademia della Crusca, poeti e persino un professore di Harvard, invece, hanno difeso questo film, come caso di innovativo modo di fare cultura. Ad adombrarne i meriti, poi, anche il vociferare sulla trasparenza della gara che ne ha affidato l’incarico a Renato Vacatello per Europroduzione.
Non ha convinto taluni la scelta del regista Gianpiero Solari, ex assessore, ex direttore artistico del Teatro stabile delle Marche, che conobbe Dustin Hoffman nel 2003, girando lo show di Fiorello d’allora. Ma quest’ultimo, con assoluta tranquillità a youmark risponde che nell’impossibilità di interloquire con l’autore delle insinuazioni apparse su youtube, l’unica eventuale via sarà quella legale.
A lui fa eco Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche (ascoltalo al microfono di youmark) sottolineando come il milione e 700.000 euro impiegati (di cui 700.000 quali compenso a Hoffman e 700.000 costo media. Per ora tutta tv, con 1087 passaggi, dal 24 gennaio al 13 febbraio, sulle tre reti Rai, Canale 5, La7 e Sky. Pianificazione a cura di Media Italia) non siano una cifra poi così esorbitante, ben lungi dal budget speso in comunicazione da altre regioni, e comunque qui completamente finanziato con fondi Ue.
In ogni caso l’inizio di un percorso. Di una terra che vuole rivedere il proprio posizionamento, nei confronti di se stessa, dell’Italia e dell’estero, nel fine ultimo di dirottare il tessuto imprenditoriale locale (lì ogni 8 persone c’è un imprenditore) oltre il manifatturiero (si produce il 10% delle scarpe del mondo), verso il mercato della cultura, del turismo, guardando ad ambiente e territorio. Auspicando che sul fronte infrastrutture (questa regione si posiziona al 15° posto in Europa per valore industriale, ma al 132° per infrastrutture) ‘dall’alto’ arrivino le risorse necessarie per colmare un gap che pesa, non riuscendo a fare da sé.
Per quanto riguarda la campagna, per ora il suo raggio d’azione ufficiale è l’Italia. Come detto, grazie allo spot on air in tv dal prossimo 24 gennaio, ma anche al nuovo portale del turismo della regione. Aspettando l’esito delle elezioni amministrative di marzo per pianificare i passi successivi, con un occhio particolare al web e all’estero, diritti permettendo.
Già da ora, comunque, più che soddisfatti dei risultati. La copia lavoro a fine dicembre caricata in rete, nella sola prima settimana d’esordio è stata vista da 170.000 persone nel mondo. Per non parlare dell’eco mediatico, che consensi e critiche alla campagna, nonché la taratura internazionale di un attore come Hoffman, qui inedito interprete dell’Infinito di Leopardi, hanno saputo generare.
Volendo sottolineare l’umiltà con cui si è appropriato della poesia e della lingua nostrana, amplificando il messaggio culturale che la campagna intende trasferire, senza l’espediente di ‘lati B’ o seni. Semplicemente con la forza delle immagini di una terra e le parole di uno dei suoi più illustri rappresentanti. Un modo inedito di immedesimarsi in una cultura differente. Così come differente è quella marchigiana. Con la sua gente, ritrosa, schiva, portata a minimalizzare. Con il suo modello policentrico, le sue microimprese, la sua arte, teatri, musei e luoghi.
guarda tutte le Case History