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Diego Masi, presidente AssoComunicazione
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AssoComunicazione: tetto alla quota associativa e revisione criteri classifiche

21/10/2009

Ma anche partenza del tavolo con Upa in tema di remunerazioni. Il che ha un senso. Perché le notizie arrivano da una conferenza stampa voluta dall’Associazione per raccontare le decisioni assunte dal consiglio direttivo riunitosi ieri in conseguenza al caso McCann. Ammettendo la necessità di aggiustamenti, tanto da nominare una commissione per la revisione dei criteri per la composizione delle classifiche e delle quote associative (sarà fissato un tetto massimo oltre cui la proporzionalità non avrà più seguito). Ma ricordando altrettanto fermamente il ruolo di rappresentanza della stessa AssoComunicazione, dunque 'l’apertura al dialogo entro il perimetro associativo, non attraverso rotture immotivate, siano esse dettate da questioni di principio, da ragioni economiche, da linee politiche differenti o da un semplice disaccordo'. Come recita la comunicazione ufficiale rilasciata alla stampa, che vi proponiamo integrale qui a seguito. 

"Il Consiglio direttivo riunitosi oggi, 20 ottobre, ha stigmatizzato il comportamento di McCann Erickson Italia che, nello stesso giorno della conferenza stampa di AssoComunicazione per la presentazione della classifica delle agenzie di Pubblicità e dei ricavi d’agenzia di ogni settore, ha comunicato i dati di ricavo netto di McCann Worldgroup. 

La vicenda, per essere compresa in tutti i suoi aspetti, occorre venga ripercorsa nel suo iter
.
- Ottobre 2007: recesso di McCann Worldgroup e iscrizione ad AssoComunicazione della sola McCann Erickson Italia a partire dal 2008. L’operazione porta a una diminuzione del 44% della quota associativa.
- Maggio 2009 : ricevimento delle dichiarazioni con richiesta di non pubblicazione dei dati ai fini di classifiche.
- 23 settembre 2009: richiesta da parte di Willi Proto di pubblicazione dei dati strutturali di McCann Worldgroup nella convinzione che il gruppo sia ancora associato ad AssoComunicazione. La richiesta non è accolta per le ragioni espresse al primo punto.
- 30 settembre 2009: nuova richiesta di pubblicazione dei dati di gruppo e preannuncio di una memoria di uno studio legale a sostegno della richiesta.
- 30 settembre 2009: nello stesso giorno, ultimo utile per le dimissioni, McCann Erickson Italia si dimette con effetto dal 1° gennaio 2010. Le dimissioni sono state date senza motivazioni e con richiesta formale di non darne notizia. L’Associazione ha tenuto fede a questa richiesta solo per rispetto nei confronti di un socio ultraquarantennale.
- 2 ottobre: l’Associazione riceve due lettere, una del Chairman e Chief Executive Officer Emea McCann Worldgroup Giuseppe Usuelli nella quale si rinnova la richiesta di pubblicazione dei dati strutturali dell’intero gruppo e si precisa che qualora l’associazione decida di non accettare non si autorizza la pubblicazione di alcun dato; l’altra dello studio legale Montanari Brescia & Associati che argomenta a sostegno delle legittimità della richiesta dei dati della McCann Worldgroup.
- 5 ottobre: risposta di AssoComunicazione che ribadisce l’impossibilità ai fini statutari di pubblicazione dei dati strutturali in quanto l’associata è McCann Erickson Italia e non McCann Worldgroup.
- 7 ottobre: AssoComunicazione presenta i dati strutturali delle associate e la classifica delle agenzie di Pubblicità e Comunicazione Globale. Nelle stesse ore McCann Worldgroup divulga, attraverso un comunicato stampa, i propri dati di ricavo netto.
- 13 ottobre: McCann Erickson Italia comunica e motiva le proprie dimissioni con una nota stampa, sottolineando che non intende “partecipare ad un contesto che, malgrado gli sforzi e le intenzioni dell’Associazione, subisce lo sfaldamento dei compensi ed i criteri di scelta delle agenzie”.
- McCann è socia dal 1962 e ha dato all’Associazione molti dirigenti, tra cui due Presidenti.

Dai fatti elencati non è possibile ricostruire un filo logico di cause ed effetti. Rimangono incontestabili le dimissioni senza motivazione, le richieste di pubblicazione dei dati di gruppo irricevibili ai fini statutari e la mancanza di dialogo.Il Consiglio direttivo ha inoltre ribadito che l’Associazione è il luogo della rappresentanza della nostra industry ed è pronta a prendere in considerazione le richieste di qualunque associata. AssoComunicazione è aperta al dialogo, ma questo deve avvenire nel perimetro associativo, non attraverso rotture immotivate, siano esse dettate da questioni di principio, da ragioni economiche, da linee politiche differenti o da un semplice disaccordo. Infine il Consiglio direttivo ha deciso la costituzione di una commissione per definire le nuove regole della presentazione dei dati strutturali con l’obiettivo di fornire classifiche separate per gruppi, per networks e per agenzie di comparto e di fissare un tetto alle quote associative".

 

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