Sei in: Youmark > Rubriche > Interviste
Roberto Bianco, ad icam e presidente Smoov Asrv
rss

Bianco/ Smoov Asrv: innovazione è un nuovo mercato che conviene a tutti

20/10/2009

E’ alla Icam di Putignano che la logistica deve un’innovazione che sembra promettere nuova linfa per l’intero mercato. Meglio alla Smoov Asrv (Automated storage and retrieval vehicle), la realtà nata dallo spin off prettamente voluto per tradurre in business il nuovo. Si tratta di un veicolo semovente radiocomandato per lo stoccaggio e il recupero delle unità di carico, pensato per spostarsi direttamente sulle scaffalature ad alta velocità, in collegamento al software di gestione del magazzino. In parole povere, della via per rendere possibile l’automazione anche a chi, e in Italia è il 95% dei casi, non raggiunge gli ordini di grandezza necessariamente richiesti dalle tecnologie esistenti per consentirla (almeno 5.000 posti pallet). E siccome l’innovazione è di quelle che lasciano il segno, si è voluta tale anche la sua comunicazione. Con un evento, quello dello scorso venerdì a San Donato Milanese, che ha saputo stupire le logiche del business to business. Come ci racconta Roberto Bianco, ad icam e presidente Smoov Asrv. 

Creare una nuova azienda grazie all’innovazione. E in Italia. Come ci si riesce?
“Non è nemmeno così raro. Succede quando tecnologia e finanziario si incontrano. Nel nostro caso, grazie al know how acquisito, alle risorse interne Icam e alla vittoria di alcuni dei principali bandi per l'accesso alle disponibilità stanziate dalle istituzioni per la ricerca. Certo che se l’idea fosse venuta a uno sconosciuto, probabilmente il percorso sarebbe stato più tortuoso. Noi, infatti, abbiamo potuto contare sulla solidità di una realtà come Icam. In ogni caso, dai due anni di realizzazione preventivati, con budget pari a mezzo milione di euro, siamo arrivati a 6 anni di tempo, con 6 milioni di euro”. 

Detto il più semplice possibile, in cosa il vostro robot saprà rivoluzionare il mercato della logistica?
“Prima l’automazione del magazzino poteva essere paragonata a un grosso elefante. Oggi a delle formiche. Insomma, consentiamo operazioni importanti in modo semplice, superando il limite d’accesso al servizio, relativamente a dimensioni e peculiarità del locale”. 

Ossia?
“Il 95% delle aziende italiane restava esclusa dall’automazione per problemi di dimensioni del magazzino, piuttosto che di caratteristiche del locale. Smoov Asrv permette a tutte di provvedere in tal senso”.
 
Quanto conta per le aziende la logistica e quante sottostimano il tema avendo delle ricadute negative sul loro stesso business?
“Dipende dal settore. Alcune realtà arrivano a un’incidenza del 30-40%. Nell’alimentare la media è il 12%. In altri comparti scende al 5-7%. E l’efficacia significa tutto. Non solo in termini di effettivo risparmio nei costi, ma anche in seno alla possibilità di informatizzare i processi”. 

Qual è il meccanismo distributivo che avete pensato e perché saprà generare un circolo virtuoso?
“Abbiamo pensato a un sistema di partnership con realtà che già si occupano di automazione dei magazzini, cedendo a loro la tecnologia per diffondere il nuovo servizio. Parliamo di circolo virtuoso perché non si tratta di erodere quote di mercato altrui, quanto di creare un nuovo mercato. Nel senso che l’obiettivo non è sostituire tecnologia a tecnologia, ma aggiungerla nell’operatività di chi sino a oggi non poteva permettersela. Crediamo sia un mercato dalle enormi potenzialità. Saprà superare i 300 milioni del valore attuale italiano di quello della logistica. Ovviamente intendiamo anche esportare”. 

Nel concreto, dunque, quali i vostri obiettivi di business?
“Al minimo, fare sì che la neonata Smoov Asrv diventi in 4 anni, 4 volte la Icam”.
 
Come si comunica un’innovazione della portata della vostra, insomma, come intendete divulgarne la conoscenza?
“Basilari media relation e rete vendita. Presenza in testate specializzate che raggiungano sia i potenziali partner che i clienti finali. Senza dimenticare la forza trascinante della convention organizzata per presentare al mercato il prodotto. E’ stata la prima volta che un’operazione del genere ha saputo raccogliere tutti i principali player del settore. Ben 300 persone”. 

Si dice che chi, come voi, opera nel business to business non deve preoccuparsi della creatività della comunicazione. Alla luce del fatto che avete scelto di demandare all’evento di venerdì la presentazione del vostro robot al mercato, avete da replicare?
“Da sempre il nostro direttore marketing insiste nel farci investire in creatività. Aveva ragione. Non facciamo che ricevere complimenti. Un’innovazione così non avrebbe potuto limitarsi alle ‘grige’ logiche del business to business. E’ stato bello sentirsi dire dal rappresentante dell’Ucimu (Unione Costruttori Italiani Macchine Utensili) ‘mai visto nulla di simile’”.

 

guarda tutte le Interviste


Giorno Settimana Mese