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Ongaro/Ogilvy Action: troppe schifezze. L'evento non è spettacolo, nè tattica

09/10/2009

E questo mercato è ancora un marasma, in cui troppi competono con tutti. Incapaci di garantire quella valenza strategica e mediatica che fa dell’evento un mezzo di comunicazione. Lontano dai 'misti mare' che mixano pezzi di spettacolo, senza adesione ai contenuti (vedi per esempio le inaugurazioni dei grandi eventi sportivi, “senza memorabilità, senza un cuore che stringe”). Perché l’evento non è spettacolo, è comunicazione. E le esperienze di chi ci lavora devono essere in tal senso biunivoche. Così da affrontare i progetti con l’approccio di metodo che contraddistingue il lavoro di definizione di una campagna, di un’azione di crm. Insomma, l’evento è media, mezzo di comunicazione. E l’Italia non lo sa. Almeno così sembra a guardare i progetti che animano il nostro mercato. Tattici. Così vicini alla concezione anni ’80 di azioni fatte per incrementare il sell out. Senza coerenza e senza contenuti. Colpa sì del budget, ma soprattutto del pensiero. Citando a case history da imitare la Notte Bianca del Tigullio. In cui Santa Margherita si trasforma in media, con la complicità del web. 

Al microfono di youmark Roberto Ongaro, senior partner Ogilvy Action.

 

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