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Ecco perché i piloti dicono “fast on track, not on road”, specialmente ai giovani. In ordine di apparizione Bruno Senna (il suo è un contributo video, ricordando che l’Istituto Ayrton Senna appoggia l’iniziativa ‘Fast on track, not on Road! Giovani’), Alessandro Zampedri, Thomas Biagi, Matteo Bobbi, Massimo Arduini
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‘Fast on Track, not on Road' con le scuole. Gara Bayer, l’Italia non sa nulla

24/09/2009

Non spaventatevi, non siamo impazziti. E’ che le due notizie si sono concatenate riguardando entrambe da vicino la comunicazione Bayer. A dire il vero l’attenzione era tutta rivolta alla prima parte del discorso, dedicando al progetto una conferenza stampa che, ieri a Milano, ha riunito comuni sostenitori, sponsor, partner, piloti, e persino alcuni giovani. In nome della sicurezza stradale, invitando a fare, anziché vietare. Dunque avvicinando i giovani alla velocità, ma solo nei circuiti ad hoc, nelle piste organizzate, con cognizione di causa, rendendo ognuno conscio dei propri capacità e limiti. E coinvolgendo quest’anno anche le scuole. Sapendo che poi, per strada, è meglio pensarci su. E visto che ‘Fast on Track, NOT on Road!’ è il progetto di comunicazione sociale ideato tre anni fa da Bayer, in collaborazione con Trident Racing (primo team italiano della categoria GP2) e che ‘Fast on Track, NOT on Road! Giovani’ ne è il proseguo, per chi ha tra i 16 e i 18 anni, abbiamo preso la palla al balzo per interrogare Daniele Rosa, direttore Corporate Communications del Gruppo in Italia, anche su altro. 

Specificatamente, in merito alla messa in discussione del budget globale del gruppo, ma la risposta è stata ‘no comment’. Nel senso di non conoscenza, seguendo ogni paese le sue linee, pur confermando in Italia gli impegni di sempre in comunicazione, a partire da Aspirina (oggi con  D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO). 

Ma torniamo alla strada. Perché se è vero che a Milano nei primi 6 mesi del 2009 gli incidenti stradali sono diminuiti del 12,9%, non lo è altrettanto riferendosi ai giovani nel week end, quando succedono il 27% degli incidenti della settimana, per di più i più gravi, con quelli con decessi a rappresentare il 39,47%. Tra il venerdì sera e il lunedì all’alba, infatti, le vittime sono soprattutto persone tra i 18 e i 28 anni. Non a caso, il Comune meneghino (già attivo in tema con azioni come il bus by night, che nel 2008 ha accompagnato a casa ben 24.500 ragazzi, e intendendo proseguire con l’esperimento del safety driver avviato di recente in occasione del Milano Film Festival, ossia delle minibici da bagagliaio, per guidare la macchina di chi non ne è in grado avendo poi assicurato il mezzo di trasporto per il proprio rientro) è tra le istituzioni che ha deciso di appoggiare l’iniziativa ‘Fast on Track, NOT on Road! Giovani’, assieme al Comune di Monza, , di San Donato Milanese e di Pavia. Ricordando, inoltre, che tra i main sponsor, oltre a Bayer, c’è anche Renault

In poche parole, grazie alla collaborazione con Easy team Events, l’idea iniziale di ‘Fast on Track, not on Road’ si è arricchita di un nuovo progetto tutto per i giovanissimi, dai 16 ai 18 anni. Il senso è di una campagna di educazione stradale che coinvolge 150 scuole superiori di Milano, Lodi, Pavia, Monza e loro province, per un totale di ben 72.000 studenti. Gli incontri, che avranno luogo da ottobre 2009 a febbraio 2010, vedranno la partecipazione di piloti ed esperti di guida, per lezioni teoriche, ma anche per stimolare alla pratica. Da marzo 2010, infatti, gli studenti potranno fare una vera esperienza su pista, all’Autodromo di Monza, con Go-kart. Tra loro, ne verranno selezionati 16, per i quali ci sarà il diritto a corsi gratuiti di guida sicura, auto o moto, realizzati in sinergia con Aci. E non finisce qui. E’ previsto anche un premio giornalistico sul tema della sicurezza stradale. Su due livelli. Da un lato i professionisti, dall’altro gli studenti, permettendo lo svolgimento attraverso qualsiasi strumento di comunicazione, dallo scritto al video, dalle foto al fumetto. 

Concludendo con la speranza che progetti come questo, che ci si augura in futuro saprà convincere al coinvolgimento anche altre regioni, possano contribuire a ridurre un numero come 600 incidenti giornalieri in Italia, di cui la metà ha come protagonisti giovani con meno di 25 anni. Non a caso, la mission di ‘Fast on Track, not on Road’ è di partecipare al programma della commissione europea che prevede l’abbattimento del numero di decessi sulle strade entro il 2012.

 

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