Brunori/MRM Worldwide: per vincere le gare non basta più il nome
06/07/2009
Lo dimostra, ad esempio, la meglio ottenuta da MRM Worldwide nella gara Safilo. Che parla di come il mercato stia cambiando, non guardando più al nome dell’agenzia, ma all’approccio. Premiando la visione ‘channel agnostic’ di chi non ha interessi sull’utilizzo dei media. Grazie alla scelta di una remunerazione concentrata sulla qualità della consulenza, non sull’ammontare dell’investimento. Perché solo garantendo valore aggiunto in termini strategici si consolidano i rapporti, anziché finire rilegati a ruolo di commodity.
Ne è più che certo Alessandro Brunori, direttore creativo MRM Worldwide, e questi primi dieci mesi di lavoro gli danno ragione, con la soddisfazione di chi lo sapeva da sempre, vedendo nell’integrazione, nella tendenza a una consulenza a 360°, solo opportunità, nessun rischio. Tanto che l’appartenenza a un gruppo come McCann regala sinergie, non attriti, lasciando che ogni realtà approfondisca il proprio core business allargandolo per competenze.
Ovviamente indicando il digitale come futuro, ma lontano dalle incasellate definizioni alla '2.0' e affini. Semplicemente quale nuova espressione di una realtà quotidiana in divenire, in apprendimento. Che richiede di essere sempre sulla cresta dell’onda, per arrivarci per primi. Con le nuove applicazioni iPhone create per diversi clienti a dimostrare che ci si riesce.
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