Grand Prix della telepromozione. Internet noioso. Cannes al collasso
30/06/2009
Pensateci. La sacralità di Hollywood è per gli effetti speciali? Sul palco di un Festival internazionale della pubblicità volete ingegneri o creativi? Perché quest’anno a trionfare sono stati i ragionieri. Con il pc sempre connesso. E quanto internet e interattività avevano lasciato sperare chiudendo in trionfo lo scorso Cannes, è stato solo un sogno infranto. Lavori per la maggior parte noiosi, banali, dove a volte non si capisce nemmeno il fine, dove la ‘sfiga’ è valore. E la tendenza obbligo. Tirando un sospiro di sollievo quando sullo schermo si è rivisto lo spot. Aldo Biasi, amministratore unico e direttore creativo esecutivo Aldo Biasi Comunicazione al microfono di youmark.
Invocando la nascita di un festival dell’idea. Che torni a premiare l’arte. Il che non significa snobbare il nuovo e internet. Ma quanto sta diventando, sì. Con la sua gratuità a farsi spada di Damocle. Alibi per una creatività logorroicamente diluita nell’assenza di confini che ne misurino una talentuosa efficacia. Lasciando che le regole della professione finisca per darle l’economia, il vantaggio di ‘a costo zero’. Scendendo oggi la comunicazione in campo con i regolamenti di sempre, ma per giocare a un altro sport. E a guadagnarci è chi non spende. L’ingorda rete che vuole idee, ma non le paga.
Al punto da tirare un sospiro di sollievo all’apparire di uno spot. Ricordando che dopo 30” o il contenuto è super interessante o si va da un’altra parte. Insomma, non si deve mai perdere di vista il fine. L’obiettivo. Che è vendere, far conoscere, identificare, portare a fare, o non fare. Altrimenti i progetti finiscono per pubblicizzare la rete. Ma è un altro mestiere. Arrivando persino a pensare che il segnale sia ‘la pubblicità è morta’. Ma cosa la sostituisce? Perché le aziende, crisi nonostante, poco o tanto, devono comunque fare business.
Così, tornando a questo Cannes, lascia altrettanto perplessi la vittoria di una demo. Di una telepromozione. Fredda, senza valore aggiunto. Quale Carousel è. Certo, un’ottima esecuzione. Ma sarebbe interessante vedere in quanti hanno capito che prodotto Philips stia vendendo. E poi che assurdo, si è dato un premio alla tecnologia.
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