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Vai/Lidl: contro la crisi, anche 30 mio in comunicazione. Ma il 50% è buttato

10/06/2009

Il punto è che in Italia il discount raggiunge appena l’8%. Contro il 40% della Germania, ad esempio. Dunque spazio per crescere ce n’è. Confermando l’apertura di 35-40 nuovi punti vendita l’anno (si aggiungono ai 520 esistenti) , focalizzandosi ora nel sud, ma volendo anche ampliare la base dei già clienti. Che non significa puntare su nuove fasce. E la comunicazione ha il suo ruolo. Peccato che dei 30 milioni investiti l’anno, il 50% sia gettato al vento. Credendo che la creatività centri ben poco. Non a caso, oggi, anche le auto parlano in tv del prezzo. Al microfono di youmark Andrea Vai, ad Lidl Italia. Convinto, invece, che la formazione sia tutto, in nome del servizio. 

Lo abbiamo incontrato ieri, a Milano, al termine dell’appuntamento organizzato dalla stessa Lidl Italia per raccontare la sua ricetta anticrisi. Meglio, la sua ricetta per il domani. Perché è lì che guarda il discount che nel 1992 ci fece scoprire il low cost. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Sono cambiati i consumatori ed è mutato il contesto economico. Con l’attuale crisi a richiamare l’attenzione di tutti sul prezzo, allargando la base competitiva. E se i supermercati ribassano, Lidl lo fa ancora più forte. 

400 i prodotti che dal primo ottobre a oggi costano ancora meno, il 35% dell’assortimento, che ha raggiunto le 1.250 referenze, freschi compresi. Perché il contenimento implica economia di scala e risparmi di gestione. Soprattutto alla luce del fatto che ogni famiglia in 12 mesi si serve di non più di 500 articoli, contro i 30.000 in media offerti dalla gd. Ampliando Lidl la base dei prodotti a marchio proprio, esaltando quell’italianità che nel carrello della spesa a noi piace tanto. E che piace anche all’estero, dove gli stessi vengono dalla catena proposti. Con il paniere Nielsen a parlare di un complessivo risparmio del 50%. 

Ma non basta. Perché oggi a fare la differenza è il rapporto qualità prezzo. E il servizio gioca un ruolo di prim’ordine. Tanto che la formazione si fa priorità, investendo stabilmente in tal senso e superando il milione di euro, avendo raggiunto le 126.000 ore di formazione nel corso dell’ultimo biennio. 

Senza dimenticare le nuove proposte ‘Sulla via del domani’. Che richiamano i temi della responsabilità. I prodotti equo solidali certificati Fairtrade, quelli MSC (Marine Stewardship Council), che sostengono la pesca responsabile, ma anche i nuovi W5 per l’igene della casa a basso impatto ambientale, quelli dietetici e una nuova linea Bio.

 

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