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La ricerca Opa su video e 30" on line
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Adv, il riscatto dei 30” è on line

26/07/2007

Se l’obiettivo è l’awareness si torna a parlare di ‘pre roll’, ma a sorpresa ad interessare l’advertising non sono tanto i siti 'user generated content', quanto quelli di media. E non è solo sulla notorietà che lo spot on line funziona. A metterne nero su bianco l’effettività sulle ‘azioni’, infatti, è una recente ricerca a firma Opa (Online Publishers Association) - New York. 

Sfatiamo un mito. Tra i video che più piacciono, non si può più generalizzare citando quelli creati dagli users. I gusti del popolo della rete, infatti, seguono precise inclinazioni. Da quanto emerge da un'analisi svolta dall’Opa, in cima alla classifica spiccano news, meteo, sport ed entertainment. E la loro visione inizia a diventare abitudine. Ben il 70% degli intervistati, infatti, lo ha fatto almeno una volta nell’ultimo mese, e il 40% addirittura nell’ultima settimana. Prevalentemente, ad amare di più i video on line sono i così detti affluenti, soprattutto maschi, giovani trentasettenni, con reddito che si aggira sui 61.000 dollari.

Ma come si scelgono i video da vedere? Il campione si divide equamente tra chi lo fa navigando ‘random’ nel web (44%), chi punta diretto a conosciuti siti specialistici (43%), chi si fa consigliare cliccando il link ricevuto da amici e conoscenti (43%), piuttosto che arrivandoci grazie ai risultati della risposta di un motore di ricerca.

A interessare maggiormente, comunque, è il fatto che un simile scenario apre al successo dell’advertising video. Perché ben l’80% di chi segue i video on line ha dichiarato di guardare anche la pubblicità. E il 52%, addirittura di essersi lasciato coinvolgere in una qualche azione. Ma non solo. Il 45% ne ha comunque tratto un’opinione su azienda, prodotto o brand. Il 28% ha sentito l’esigenza di cercare ulteriori informazioni. Il 16% ha proprio acquistato.

Cosa significa indurre all’azione? Andare a visitare il sito dell’azienda (31%), cercare informazioni su prodotti (22%), cliccare banner correlati, recarsi nei negozi per approfondire, segnalare il video a qualche amico. Per il 12%, poi, significa essersi fatto convincere a comprare il prodotto o servizio, piuttosto che a prenotarne la prova pubblicizzata (9%), o a chiamare il numero verde (5%), o a effettuare l’ordine proposto (4%).

I più inclini a farsi convincere, comunque, sono i frequentatori di ‘media site’, non quelli di indirizzi di ‘user generated content’. In merito ai settori di appartenenza di prodotti e servizi, invece, non ci sono differenze. Lo spot in internet convince comunque, sia esso riferito a servizi finanziari, viaggi, elettronica di consumo, telecomunicazioni, auto, ecc.

 

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