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Alice Avallone, nastenka, fra i fondatori di wabisai
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Buongiorno creativi, nasce wabisai, il vostro network

20/05/2009

Alice Avallone, nastenka, ha creato insieme ad altri dieci ragazzi wabisai. Un network molto selezionato di persone che lavorano in ambiti creativi, così come a contatto con il web. Il sito in progress è wabisai.com.  Dunque, un circolo chiuso di persone di talento che, incontrandosi, possono far nascere nuovi progetti. Insomma, l'obiettivo è creare isole di creatività e protezione entro le quali possano prosperare lavori, incontri, materiale, idee, servizi. Youmark l’ha incontrata per capire.

L'adesione non implica nessun dovere, se non quello di presentarsi con un nickname e di tener costantemente aggiornato il resto del gruppo su cosa si fa, crea o cerca. Per entrare a far parte di wabisai basta solamente volerlo, scrivendo una mail a touch@wabisai.com. Ma attenzione non è altrettanto scontato. Perché la capacità creativa qui è tutto e i selezionatori, sul tema, non concedono sconti.

Chi c’è dietro wabisai?
“Dietro l'idea iniziale ci sono dieci ragazzi come me. Uniti dalla passione per il lavoro creativo, con la voglia di trasmettere conoscenze, creare occasioni di incontro, formare nuovi gruppi. 'Chi è maestro nell'arte di vivere distingue poco tra il suo lavoro e il tempo libero, tra la sua mente e il suo corpo, la sua educazione e la sua ricreazione, il suo amore e la sua religione. Con difficoltà sa cos'è cosa. Persegue semplicemente la sua visione dell'eccellenza in qualunque cosa egli faccia, lasciando agli altri decidere se stia lavorando o giocando. Lui, pensa sempre di fare entrambe le cose insieme’ questa frase, tratta da un anonimo testo zen, è la nostra filosofia”.

Come è nata l’idea?
“Wabi è la semplicità, la freschezza. Sai è coltivare. Wabisai vuole coltivare giovanissimi talenti italiani, fornendo loro strumenti, conoscenze - del tutto gratuite - e soprattutto occasioni di scambio e relazioni. Senza nessun obbligo. Wabisai vuole essere un salotto online di eccellenze e di creative thinkers, che non tenga conto di curricula e studi, ma esclusivamente di idee e progetti”.

L’obiettivo è nei numeri o nella qualità, insomma, a quale posizionamento ambite?
“L'obiettivo è nell'altissima qualità. Wabisai vuole essere un gruppo ristretto di persone - probabilmente non più di un centinaio - che propone nuovi strumenti e modalità di lavoro in rete, dando vita a iniziative di collaborazione. Esisterà anche una parte pubblica, chiamata Labs, dove gli utenti esterni alla rete potranno prendere visione di cosa nasce all'interno di Wabisai”.

Volete diventare la concorrenza tutta italiana a MySpace, visto che anche quel social network sta puntando sulla creatività dei contenuti degli utenti?
“No, MySpace è un vero social network, di conseguenza libero ed aperto a tutti, è una vetrina. Al contrario, Wabisai è un circolo chiuso, dove nascono idee, si confezionano in progetti reali e si fanno uscire nel mondo esterno. Il motore di tutto questo sta nell'unione delle persone di qualità, garantendo al tempo stesso individualità e competenze di ciascuno”.

Su che basi avviene la selezione?
“Chi è interessato, può inviare una presentazione informale a touch@wabisai.com. Il consiglio è lasciar perdere l'invio di curriculum, titoli di studio ed esperienze lavorative particolari. Non ci interessano nemmeno i nomi e le referenze. Su Wabisai, infatti, ognuno ha un proprio nickname, nel mio caso ‘nastenka’, per esempio. Ciò che interessa sono le idee, i progetti in corso e i pensieri creativi”.

Dietro wabisai c’è un modello di business o pura passione?
“Pura passione, che si può trasformare in un modello di business, nel momento in cui le idee escono fuori dal circolo chiuso”.

 

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