Gli ‘schermi’ la vogliono partecipativa, la tv s’intende
20/07/2007
Finiti i tempi di pantofole e divano. Oggi con i media si fa surf. E si pretende che loro facciano altrettanto, conformandosi al nostro peregrinare tra un device e l’altro, sognando palinsesti multimediali. Se il reality show ha soddisfatto la voglia di protagonismo dei primi anni 2000, il decennio a venire osa ancora oltre. Supera la simulazione e manda in diretta il reale. E il merito è tutto italiano.
A dire il vero la cosa non è nemmeno così nuova, ma è da poco che si impone quale nuova via per tv e non solo, complice la cultura del web 2.0. Pioniera è stata Telecom, nel 2003. Artefice Digital Magics, inventando la tecnologia a supporto della piattaforma che permette a flussi video provenienti da qualsiasi dispositivo di interagire con una diretta.
Detta in parole povere, chiunque può entrare in una trasmissione, tv, internet o telefonino, e prendervi fisicamente parte. O quasi. Nel senso che il tutto viene moderato da un apposito regista. Dall’identificazione della richiesta, alla liberatoria, video ma anche dati, alla decisione e, dunque, alla messa in onda dell’intervento.
Gabrile Gresta, vice presidente gruppo Digital Magics, spiega a youmark: “Il primo esperimento fu diretto ai clienti Alice che aderirono all’offerta della banda larga. Ma dal 2007, visti gli oltre 4 milioni di utenti, il servizio è stato aperto a tutti, indipendentemente dal gestore di riferimento, con la creazione della tv video partecipativa Alice Live, ora in pausa estiva, prima del rilancio a settembre, con le dirette sul portale Rossoalice (Alice Live - web tv) e su Iptv (Alice Home tv)”.
Significa che questa tv interattiva viaggia indistintamente su pc e tv?
“Esattamente. Sono già stati installati 10.000 decoder in altrettante case, ma il boom è atteso nel 2008”.
Ma ce n’era bisogno? Nel senso, si discute del poco tempo a disposizione. Ci si dispera di fronte alla perdita di telespettatori e, contemporaneamente, si inventa una tecnologia per cui potenzialmente ognuno dovrebbe decidere di possedere più decoder per sentirsi al passo con i tempi. Non è troppo, non sarebbe meglio poter possedere un’unica ‘scatola’ per vedere le programmazioni di tutti?
“Nel caso Alice, è stato stretto un accordo con Sky così da offrire anche la loro programmazione, giustificando maggiormente la scelta del cliente. Ma il vero plus del nostro modello è che attraverso uno stesso cavo si possono trasmettere dati e si interagisce con i palinsesti, in ottica on demand".
Oltre a Telecom, chi si è già allineata alla tendenza?
“Abbiamo realizzato il format videopartecipativo per la trasmissione Rai ‘Occhio alla Spesa’, permettendo al pubblico delle diverse città di intervenire informando sui prezzi oggetto d’indagine. So che anche Mediaset si sta muovendo”.
Ed Endemol ha annunciato novità a settembre. Sembra che in Italia dal prossimo autunno assisteremo all’inizio della nuova tv. E all’estero?
"Proprio pochi giorni fa la trasmissione ‘Betizu’ dell'emittente spagnola ETB-1 dedicata ai bambini, grazie a un format che ci ha visto collaborare in team con l’emittente, ha consentito ai piccoli telespettatori di giocare in diretta con il conduttore, aprendo per prima la via alla nuova tv. Abbiamo anche realizzato il format videopartecipativo per la web tv della community olandese Sugababes”.
In che cosa sono diversi questi tre Paesi?
“In primo luogo per tecnologica e diffusione della banda larga. L’Olanda li batte tutti. L’Italia, comunque, proprio grazie a quello che fu considerato un misfatto di Craxi, cablò in modo spropositato per l’epoca le nostre città, non è così indietro. Fanalino di coda la Spagna. Assolutamente diverso, poi, l’approccio culturale. In Italia la partecipazione è ancora vista come intrattenimento, con gli utenti che vogliono esibirsi, fare il loro show. In Olanda, invece, la finalità è più professionale. Ad esempio, viene utilizzata da una trasmissione sulle tecnologie, in prima serata, per allargare al pubblico l’intervento con domande: come funziona l’iPod, piuttosto che i parametri della qualità di un dvd recorder. Su 8 milioni di abitanti, raggiunge un milione e mezzo di telespettatori”.
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