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Comunicattore: da settembre anche digital pr. Perché la referenza siamo noi

23/04/2009

Intendendo in qualche modo attaccare la prassi per cui spesso nelle consultazioni a fare la differenza, meglio la ‘referenza’, è il nome dell’agenzia, non l’idea creativa. Il tutto a vantaggio dei soliti noti. Ma senza che ciò scoraggi. Anche perché si può contare sul 200% di crescita dal 2006 ad oggi, superando il primo milione di euro di fatturato. Insistendo sulla logica dell’integrazione. Dall’ufficio stampa all’advertising, dal media all’unconventional. Al quale lo scorso anno è stato dedicato il reparto ad hoc C+. Con la specializzazione ad essere garantita dall’investimento in competenza diffusa. Come dimostra il via a settembre della divisione digital pr. Al microfono di youmark Federico Attore e Christian Ubbiali, rispettivamente, creative chairman ed executive creative Comunicattore, da loro stessi fondata . 

Sicuramente un vantaggio il fatto di essere giovani, in più di un senso. Giovani, perché anagraficamente tali, ma anche perché di soli due anni è la storia della loro agenzia. Vantaggio, perché più intimamente portati all’innovazione, ma anche perché nati in piena era di cambiamento, dunque da subito partiti con il piede giusto, per rispondere alle esigenze delle aziende. Che per loro sono clienti di medie dimensioni, che dalla comunicazione vogliono efficienza, ottimizzazione, efficacia. Potendo contare su partner in grado di gestire la complessità delle proprie strategie di marketing

La risposta Comunicattore, infatti, è l’integrazione, la multidisciplinarietà, il mix. Con la diffusione della competenza a garantire la specializzazione necessaria allo scopo. Tanto che l’anno scorso si è dato vita a C+, reparto dedicato all’unconventional, così che, in ottica media neutral, queste azioni possano sinergicamente connettersi alla strategia, in modo cross mediale, mirando più dettagliatamente il target. E a settembre sarà pure la volta delle digital pr, nel senso di marketing relazionale verso le community di maggior interesse, arricchendo le azioni grazie a innesti di infiltration marketing, in logica di advertising relazionale. 

In quanto al new busienss, infine, pur non disdegnando le gare (stanno preparandosi a partecipare a una per loro particolarmente importante ma ancora top secret), ammettono di vedere in una scelta consapevole che passa attraverso la visione dei progetti realizzati e la verifica dell'affidabilità e cura del servizio, l'ideale. Come d'altronde è successo nella definizione della partnership con la regione del salisburghese per le attività di comunicazione in Italia.

 

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