Mediaset.it, rete libera. Contenuti a pagamento
07/04/2009
E’ quanto auspicherebbe Paolo Liguori, direttore TGcom, intervenuto, ieri a Milano, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo mediaset.it, per il diretto coinvolgimento nella ridefinizione dell’area news, ultimo tassello della nuova identità della tv sul pc di casa Mediaset. Ma siccome non si può fare, il modello rimane quello dell’adv. Al punto che persino Rivideo potrebbe tra non molto optare per il free. Forte dei risultati Digitalia, che nei primi mesi 2009 segnano +25% sulla chiusura 2008, che ha superato i 56 milioni di euro. Tutto compreso. Con l’offerta premium a valere 3 milioni 200.000 tessere e il web che cresce soprattutto grazie ai video. Perché, il mercato Usa insegna, il costo contatto delle relative pianificazioni è superiore a quello dei banner, come a youmark racconta Yves Confalonieri, direttore Rti Interactive Media e vice presidente Digitalia ’08. Mentre Luigi Midolo, vice direttore Rti Interactive Media, entra nel vivo del nuovo portale.
“Un ambiente unico e più moderno”. In cui convivono video e testi, contenuti forniti dagli utenti e tg. Con l’esclusiva del moto mondiale a rendersi in rete disponibile integralmente e free, così come, grazie all’accordo siglato con la Lega Calcio, saranno alla portata di tutti gli highlight delle partite di serie A. Tanto che l’esordio dell’intera finale di Amici (300.000 visualizzazioni), ma anche della puntata di Forum dedicata all’adulterio (300.000 visualizzazioni) potrebbero far pensare a un concettuale cambio di rotta, con i tradizionali tempi televisivi a segnare il futuro dei contenuti video sul web, a discapito del must del breve a tutti i costi. Ma ancora non è prassi. Piuttosto esperimento, presumibilmente ripetibile a breve con la Fattoria.
Tornando al restyling, invece, mediaset.it consta oggi di quattro aree. Mondo tv (generalista + premium). Area video, centrale, in cui confluisce tutta l’offerta video di Mediaset. Informazione, Tgcom ma anche reti generaliste. Sport. Il tutto condito da interventi web 2.0, blog e ugc, anche nell’informazione. In nome dell'omogeneità, per rendere più 'useful' navigazione e pianificazioni, che finalmente possono contare su formati standard. Con gli spot prima dei video a interessare solo il primo click nella medesima sezione, sfumando poi gradatamente dalla presenza del solo logo, sino al nulla, oltre la quarta scelta.
Sapendo di contare (dati audiweb su giorno feriale) su 1 milione di utenti unici al giorno (primi tre mesi 2009 +22%), 13,8 milioni di pagine viste (primi tre mesi 2009 +41%) , 4,5 minuti di permanenza media, che salgono a 12 quando sotto analisi è la sezione video.
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