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Del Biondi: sogni nel cassetto? ‘Non ho cassetti, li faccio’

02/04/2009

L’incomprensione tra design e business è paradigma storico di un rapporto non sempre facile. Youmark vi propone l’intervista ad Alberto del Biondi, Industria del Design, che proprio su questo ha costruito una fortuna, trasformando una professione in industria (120 addetti, 80 creativi, il resto tra amministrazione, marketing comunicazione) e realizzando oltre 1.000 progetti l’anno (da cui derivano 50 milioni di prodotti venduti nel mondo), per i settori più disparati. Dalle scarpe, che sono poi il cuore del suo lavoro, all’interior design, dalle barche alle lampade. Sino all’ultimo progetto NeroCarbonio, in presentazione a Milano il prossimo 7 aprile. Coinvolgendo aziende storiche di diversi settori e promettendo soluzioni coerenti con il nostro tempo. Come sedili per i treni del 60% più leggeri, andando a risolvere il nesso tra peso e consumi, sfida dei nostri giorni.

Ma non solo di questo si è parlato. Diversi gli argomenti sul tavolo della riflessione. Partendo dai dati che parlano della sua realtà, in crescita costante. Con ritmi incalzanti, che anche in quest’anno di crisi fanno pensare a un +10%, cogliendo opportunità in mercati quali India e Asia.

Credendo che oggi il design Italiano abbia perso smalto, più corretto parlare di europeo, allargando le visioni. Come lui. Che ai giovani ci crede, al punto da definire occasioni per poterne ospitare stabilmente nella sua sede padovana. Strategica. Nonostante, infatti, la contestuale presenza della realtà milanese, è nel nord est che il suo lavoro si avvicina alla quota maggiore della produttività nostrana.

Credendo in un design non fine a se stesso, ma direzionato, preciso e coerente con gli obiettivi. Che per missione ricerca, conosce e riconosce le necessità delle persone che utilizzano gli oggetti. Innovando l’ovvio.



 

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