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Ranza-Sangiovanni/Mtv: vendiamo (anche) esperienze

24/03/2009

O meglio, ora si parte da qui. Dall'engagement, pensando a un target spalmato su più canali e più piattaforme. Per fare sistema insieme alle marche, diventando consulenti. Lo hanno spiegato ieri a Milano Ivan Ranza, amministratore delegato Mtv Pubblicità, e Raffaele Sangiovanni, direttore Divisione Marketing Business & Brands Development e 360° Playmaker, in occasione della conferenza stampa per presentare la 'nuova' Mtv.

Che in realtà, come raccontato, a cambiare pelle ha iniziato due anni fa. Per fortuna. Così oggi, in epoca di vacche magre, perlomeno il percorso di riorganizzazione è giunto a buon punto. Vantando tra l'altro l'italianità di un modello poi adottato nel resto del mondo.

Con un reparto marketing trasversale, che deve rappresentare un brand, con i suoi contenuti e i suoi valori, indipendentemente dal canale in cui vengono distribuiti. E che guarda molto oltre la mera pubblicità, ormai incamminata verso il capolinea. Ben vengano dunque il merchandising, il licensing, il business del mobile che a breve vedrà il lancio della nuova piattaforma musicale. La produzione di contenuti anche da esportare. A fare da collettore la creatività, l'idea e anche la complicità con le marche.

Vantando di potersi concedere il lusso di sedersi allo stesso tavolo col cliente per ragionare insieme. Forti di una dimensione e di un know how specialistico su un target che sembra non conoscere, o essere solo sfiorato, dalla crisi. Perché qui in Italia i figli so' piezz'e core e a un paio di Nike i genitori non sono capaci di dire di no.

Attestandosi Mtv Pubblicità, nel 2008, a cento milioni lordi di fatturato (dati Nielsen), di cui il 60% derivanti dall'advertising classico. Con l'obiettivo in futuro di alzare la quota di ciò che proviene dagli 'altri introiti'. Compito di una forza vendita che ancora oggi va a scuola. Anche dai centri media. Unico interlocutore citato del comparto comunicazione e partner di business con cui studiare le soluzioni per i clienti.

Restando ancora aperta la questione Auditel. Di cui però si apprezza, finora, la disponibilità al dialogo e alla collaborazione. Alla ricerca di una soluzione che faccia sentire tutti equamente rappresentati.

 

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