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L'introduzione di Daria Bignardi alla conferenza stampa di presentazione di L'era glaciale
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La Bignardi debutta su Raidue, avendo detto no a Sky

20/03/2009

In effetti, il corteggiamento di Marano era iniziato da tempo. Datato due anni fa il primo approccio finito nel nulla, il direttore ora fa centro, allettando con un contratto almeno triennale. Perché ‘L’Era Glaciale’, al via questa sera alle 23.40 (durata 92 minuti, con una sola interruzione pubblicitaria), non è un programma ma un progetto con la Bignardi al centro. Ma che si avvale di tutta la sua inseparabile squadra, Endemol compresa. Partendo in sordina in seconda serata, ma puntando ben oltre. Già sulla carta, infatti, la ripresa dopo l’estate e un ciclo in prima. Senza dimenticare l’eccezionalità della sigla, che ha l’esordio di Gipi in tv. 

Partiamo proprio da qui, perché Gian Alfonso Pacinotti è uno dei più apprezzati nomi della graphic novel europea ed è alla sua prima animazione, tanto più per la tv. Ma anche perché, come raccontato dalla stessa Bignardi, è stata la prima cosa su cui si è iniziato a ragionare immaginando il programma. In effetti, ancora oggi, a poche ora dal debutto, non si può dire che le idee siano chiare su tutto. Ordinaria amministrazione, tranquillizzano, normalità per un modo di lavorare collaudato, di una televisione ‘learning by doing’ che sembra saper colpire nel segno. Fatta di poche cose, di tanta voglia di comunicare, di raccontare i personaggi. Semplice. Ma della semplicità che mostra tutto il lavoro di dettaglio nascosto nell’essenziale. E che oggi può avvalersi anche delle opinioni, suggerimenti e consigli in Facebook (L’era Glaciale ha la sua pagina) e nei blog, quello personale della Bignardi e quello Rai dedicato alla trasmissione

Rispetto a ‘Invasioni barbariche’, maggiore è il ruolo dei video. Di repertorio, grazie al materiale d’archivio e delle teche Rai, e autoprodotti. Sipari che introdurranno l’attualità sotto osservazione, così come le storie dei protagonisti, calcando la mano sull’accesso allo stile della trasmissione, in modo contemporaneo, identificante. Spariscono i talk show. Restano solo le interviste. Probabilmente quattro. Ma si tratta di una certezza solo per il debutto. A seguire si vedrà. Potrebbero anche ridursi a tre, così come svilupparsi a fisarmonica, puntando su differenti tempi e toni. 

In ogni caso, la prima puntata ha Luciana Littizzetto, “perché è un’amica, perché è l’ospite perfetta per rompere il ghiaccio e perché un corrispondente del Financial Time ha espresso il desiderio di metterla tra le migliori giornaliste italiane”. Giovanni Galli, che rilascerà la sua prima intervista da politico, visto che la sua candidatura a sindaco di Firenze è stata ufficializzata di recente, Roberto Bolle e Roberto Mancini, di cui sarà interessante capire l’ultimo anno di silenzio, ma anche le tappe più salienti di una vita da campione e da allenatore, sino ai dati noti e all’effetto 'Mourinho’. Mentre è già stata annunciata la futura presenza di Massimo D’Alema, prima mai intervistato dalla Bignardi. 

In quanto a obiettivi di ascolto, e a pensieri sulla tipologia d’audience, sul possibile cambio di pubblico rispetto a La7, nessuno sembra porsi il problema.
Non lo fa Marano, che ammette di non interessarsi ai numeri perché oggi  il fine è un lavoro di qualità, e tantomeno Bignardi e squadra, “la tv la facciamo così perché siamo fatti così, indipendentemente dal canale”. 

Credits
Autori: Cristiana Mastropietro, Roberta Briguglia, Francesco Caldarola, Francesca Filiasi, Silvia Galeazzi, Giovanni Robertini
Scenografia: Francesca Montinaro
Direttore della fotografia: Fernando Cermenati
Produttore esecutivo Rai: Eraldo Mangano
Produttore Endemol Italia: Stefania Raya
Regia: Fabio Calvi
Conduce: Daria Bignardi

 

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