Film Commission Torino Piemonte chiama la pubblicità, da Milano
12/07/2007
Sicuramente una questione di prezzo. Ma non solo. Servizi e restyling alla base del rilancio di Torino quale set privilegiato anche per la pubblicità. Così la Film Commission Piemontese si attrezza a vincere questa sfida, a vantaggio dell’industria cinematografica e non solo. Dietro tutto lo zampino di una comunicazione della città che funziona, come spiega a youmark Anna Martina, a capo dell’omonima direzione. Un monito per Milano e per la ‘new entry’ Pierdonato Vercellone.
E Torino prosegue il suo rilancio. Inesorabile, verrebbe da dire considerati i bersagli messi a centro dalla sua contemporaneità. E’ stata ieri la volta della Film Commission piemontese, che ha deciso di fare promozione a Milano, presentandosi alla Triennale e chiamando a raccolta il mondo pubblicitario. La Fondazione, voluta e finanziata dallo stesso Comune e dalla regione Piemonte, infatti, apre le porte a spot e servizi fotografici, grazie al ‘restyling’ intrapreso dalla città con la complicità delle ultime Olimpiadi invernali. “Ad oggi sono stati già girati dieci commercial - commenta Steve Della Casa, presidente Film Commission - di cui ultimo è quello della nuova 500. A breve, un nuovo spot Golf”.
Prezzo e servizio le principali leve. Dai sopraluoghi assistiti da un ‘location manager’ all’ospitalità per regista, scenografo e organizzatore, dall’occupazione gratuita del suolo pubblico all’assistenza durante le riprese. Ma anche tariffe alberghiere agevolate, organizzazione di incontri stampa, concessione di incentivi. Nonché la disponibilità di oltre 8.000 fotografie di 1.000 location, visionabili sul sito www.filmcommtorinopiemonte.it/ . Tra un anno, poi, sarà anche inaugurato il nuovo Cineporto, 99.600 mq di struttura polivalente, creata per le case di produzione che sceglieranno il Piemonte.
Insomma, uno smacco per Milano?
“Non direi - risponde Anna Martina, responsabile direzione comunicazione Comune di Torino - piuttosto la voglia di dare alle produzioni pubblicitarie italiane una valida alternativa, senza farle ‘fuggire’ all’estero. Anche perché sarebbe impensabile che siccome la patria della comunicazione è Milano, tutte le campagne avessero il capoluogo meneghino per location”.
Come si riesce a cambiare in positivo l’immagine di una città?
“Mi occupo di Torino da fine ’98. Inizialmente con il compito di coordinare la comunicazione verso i cittadini, poi esteso anche alla promozione, nazionale e internazionale, e al marketing territoriale. Deve trattarsi di un ruolo non politico. Perché comunicare paga. Rilancia la città, la rende attrattiva. Anche nei confronti dei migliori 'ervelli’. Prima, invece, i manager faticavano a trasferirsi qui”.
Com’è organizzata la vostra direzione e in che modo scegliete le strutture esterne con cui collaborare?
“In tutto siamo una sessantina di persone, di cui venti competono alla
comunicazione in senso stretto. Ricorriamo pochissimo alle gare. Trattandosi di budget dai 20.000 ai 40.000 euro, non c’è obbligo. Preferiamo scegliere di volta in volta il meglio, dando lavoro a molte agenzie”.
Chi è Anna Martina
Direttore comunicazione e promozione della città di Torino, dal 1998, dopo anni impegnati nella comunicazione d'impresa (Gruppo Gft) e un successivo trascorso nelle strategie di comunicazione urbana e territoriale (Roma dopo il Giubileo), ha anche sviluppato numerose esperienze in campo internazionale, promuovendo partnership strategiche fra il mondo dell'industria e quello della creatività artistica.
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