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Marco Freccia/ Wlf: no agli egoismi, sì alla collaborazione

17/03/2009

L’importante è soddisfare il cliente. Così a Marco Freccia, amministratore delegato Wlf, non spaventa se l’advertising è sceso al 20-25% del business del network. “Perché significa che lo consigliamo solo a chi serve”. Con il risultato che le aziende si sentono in partnership. Si fidano. Che oggi è tutto. La crisi, infatti, passerà. L'efficienza e l'efficacia no. E nel frattempo si aspettano i risultati di tre gare importanti, di cui si sapranno a brevissimo gli esiti. Nominando quella Direct Line come esempio da seguire. 

Consigliando a tutti di evitare qualsiasi stitichezza formale. Perché l’obiettivo è ottenere il meglio. Possibile solo con la partecipazione, con incontri, approfondimenti. Contestualizzando sin dal primo contatto il senso di una consulenza sincera, affidabile. Che in assoluto non teme la concorrenza tra discipline. L’importante è conquistare la marca, tenerla in casa. Consci che l’advertising non è l’unica soluzione, ma anche che, a crisi finita, potrà essere tra le strade da praticare, anche da chi oggi ne resta fuori. 

Mettendo al centro la creatività. Che non può essere lavoro dipendente, dovendo nutrirsi di stimolo. Di gioventù, qualunque sia il costo dell’investimento da spendere in tal senso. Senza, comunque, dimenticare il peso del mestiere. Sicuramente risolutivo. 

Con l’integrazione a fare da padrona. Anche quando in gioco ci sono i ruoli. Perché, amministratore delegato, qui significa partecipazione, condividendo anche fisicamente lo spazio con la direzione creativa. In nome della produzione di valore aggiunto. E a chi pensa che l’ad sia ormai superfluo in pubblicità, l’invito è di riflettere in ragione delle dimensioni. L’accumulo di lavoro, infatti, ruba, non aggiunge. Insomma, non è proficuo per nessuno.



 

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