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Eudes Delafon, fondatore e direttore ricerche Recma
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Interactive. E' di Wpp il team più numeroso

11/07/2007

Lo dice, insieme a molto altro, la prima edizione dell’Interactive Report di Recma, istituto di ricerche indipendente francese nato nel 1991. Presenta le più importanti agenzie dedicate nel mondo (80) e profili dettagliati di nove interactive media agencies parte di network media. Per fine anno previsti un ampliamento del campione preso in esame e l’inserimento di una sezione dedicata agli interactive tools.

E’ Wpp, con uno staff che sfiora le 6mila persone a livello mondiale (rilevazioni di giugno 2007, ndr), la holding che dimostra di aver maggiormente creduto nell’interactive, strumento di comunicazione sempre più alla ribalta. Precede Publicis Group (3975), Interpublic (3100), Omnicom (2795), Aegis (2175) e Havas (1650).

A Wpp fanno capo, passando per network di advertising, realtà come Ogilvy Interactive e Ogilvy One, Wunderman Interactive e G2 (ex Grey Interactive). Ma anche sigle che fanno riferimento a network media (Mec Interaction, MindShare Interaction, Beyond Interaction) o veri e propri specialisti, come Rmg Connect e Syzygy.

Ma non da meno sono i battitori liberi, cioè privi di legami con centri media o agenzie di pubblicità. Ad esempio la statunitense Avenue|Razorfish/Microsoft, 1770 persone, o Sapient, che ne annovera 1700, vantando però un posizionamento multimarketing e non focalizzato esclusivamente sull’interactive. In Europa, l’asso nella manica si chiama LBI International e lo sfoderano i Paesi Bassi insieme alla Norvegia, che condividono i due quartier generali di Amsterdam e Stoccolma. 1300 persone dislocate in 26 sedi, tra cui l’italiana IconMediaLab guidata dall’ad Marco Tosi.

Il business dell’Interactive, spiega ancora Recma, prevede quattro principali tipi di attività: web planning e buying, creatività e design, traffic and search intelligence, marketing strategy and analytics. Nella maggior parte dei casi, le strutture hanno team dedicati per ogni area. Ma alcune differenze evidenziano particolari specializzazioni di alcuni players.

Smg Digital Services (Publicis) dedica il 65% delle risorse (350) al media planning & buying e non si occupa di creatività e design. Isobar (Aegis), per contro, concentra il 35% dei suoi 2160 ‘uomini’ nella creatività e design. Posizionandosi prima in quest’area. E’ l’unica, se confrontata con Zed Digital (Publicis), Media Contacts (Havas Media), MindShare Interaction (Wpp), Universal McCann Interactive Department (Interpublic), Mec Interaction (Wpp), Beyond Interactive (Wpp), Omd Digital (Omg) e la sopra citata Smg, che concentra più persone sulla creatività rispetto al media planning & buying.

Sul fronte delle risorse destinate nei singoli Paesi, l’Italia non è fanalino di coda, ma quasi. Isobar, al top per numero di persone fra le interactive media agencies and groups (1400), ne annovera 595 negli Usa, 297 in Uk, 276 in Francia, 67 in Australia, 66 in Spagna, 64 in Germania e 35 nel nostro Paese. Meglio non andiamo con Publicis Groupe Media. Su un totale di 897, siamo a quota 22 seguiti solo dall’India con 13. Scendiamo a 13 con Omnicom Media Group, a 9 con Interpublic (media branch) e a 3 con Havas Media. Chi dimostra di credere più in noi è GroupM Interaction (Wpp): 41 persone. Più che in India (40), Francia (33) e Australia (28).

 

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