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The Others: a trazione integrale. Perché piccolo è bello, efficiente ed efficace

09/02/2009

Parola di chi nelle grandi agenzie ci ha lavorato per anni. Intendendo sottolineare come la dimensione non dovrebbe più essere discriminante per accesso e risultati. Perché succede ancora che il mercato selezioni a priori, concedendo al ‘piccolo’ solo certi lavori, pretendendo pure un minor prezzo. Senza considerare che, anche a parità di costi, la differenza la fa la considerazione. Che in The Others è sempre massima. Con tutti i clienti vissuti come numero uno, senza ranking basati sui ricavi. E con il top dell’agenzia in prima linea. Il che non è poco. Come dimostra un 2008 che per l'agenzia ha chiuso a +50%, passando da 8 a 15 persone. Lo raccontano Paolo Torchio e Giangaetano di Camillo, rispettivamente chairman e ad. 

Intanto l’occasione per conoscere Giangaetano di Camillo, l’altra faccia di The Others. In realtà una riunione, visto che con Torchio avevano lavorato precedentemente assieme, in sigle multinazionali. Non a caso, si permettono di fare paragoni. Volendo far superare al mercato un preconcetto. Perché non sono le dimensioni a fare la differenza. Quanto l’effettivo impegno profuso nei progetti. Invitando ognuno a chiedersi cosa rappresenta per l’agenzia. In quanto ranking di ricavo troppo spesso dettano le priorità delle grandi. 

Così è importante sapere chi effettivamente è impegnato nel progetto. E qui c’è sempre il meglio. Lamentando chi sostiene l’equazione piccola agenzia - prezzi più bassi. Con il coinvolgimento diretto del top a smentire a priori l’assunto. Ricordando che per The Other non esiste scelta tra creatività e servizio. Entrambi parimente valgono il successo. Di un’agenzia che ha chiuso il 2008 sopra ogni aspettativa, portando la realtà a +50%, conto la previsione del 30. Anche grazie al rinnovamento della direzione creativa. Che oggi è tutta al femminile.

 

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