Galimberti/Zurich Connect: nel diretto si parla italiano
15/01/2009
Un modo per dire che i 20 milioni di euro che Zurich Connect nel 2009 impiegherà in comunicazione, riguardano una campagna ideata e prodotta esclusivamente per il nostro paese, nell’obiettivo di spingere gli italiani alla richiesta di un preventivo. Così, proprio lo scorso lunedì, ha preso il via la messa in onda del nuovo spot a firma Publicis. Cui seguirà declinazione radio, stampa e web, su pianificazione ZenithOptimedia. Lanciando la sfida della convenienza. Armonizzando tattica e strategia. Alida Galimberti, head of direct & partnerships Gruppo Zurich Italia, lo racconta a youmark.
Una campagna interessante. Perché mette in gioco l’azienda. Disposta a pagare 10 euro in buoni benzina a chi dimostrasse che la sua assicurazione garantisce proposte più competitive. Una strategia che rispecchia le esigenze del consumatore contemporaneo. Tanto da essere indicata quale futuro trend. Perché il cliente oggi vuole andare dritto al sodo. Conoscere, sapere, essere informato, ma al contempo sentirsi rassicurato sulla solidità del brand con cui dovrebbe interloquire. Un gioco di equilibro, dunque, tra awarenes e informazione. Tra emozione e razionalità. Tra pancia e mente. Tra tattica e strategia.
Alla conquista del mercato delle dirette, che oggi supera i 30 milioni di preventivi e che ha grandi potenzialità, valendo appena il 6% del complessivo business. Zurich Connect nel 2008 ne ha contati un milione e mezzo, mettendo a segno una crescita nell’ordine del 44%. Con il canale internet che per la prima volta supera il telefonico. Tanto da pronosticare la sua venuta a primario, lasciando al call il ruolo di supportare le richieste di ulteriore approfondimento, piuttosto che di rassicurazione. Come in parte già oggi avviene.
E il segno che i tempi sono cambiati lo dimostra l’analisi del target. Iniziano a farsi valere le donne. Emergono capillarmente le province, mentre prima Roma e Milano si spartivano il monopolio. Parliamo di gente con titolo di studio superiore alla media, il 70% è diplomato o laureato, con influenza preminente (57%) dei 30-44enni, ma con giovani e più maturi a fare sentire il proprio peso. Non a caso Zurich destina al web il 20% dei 20 milioni che complessivamente spenderà quest’anno in comunicazione.
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