Prodotti ecocompatibili, gli inglesi i più tirchi
27/06/2007
Stando a una ricerca condotta dalla britannica Canalys, specializzata in indagini per il mercato It, i consumatori europei, fatta eccezione per i britannici, anche nell’elettronica di consumo sono propensi a pagare qualcosa in più per prodotti che strizzano l’occhio all’ecocompatibilità. A variare da paese a paese è il quanto, e il marketing non ne può prescindere.
L’indagine, condotta online lo scorso aprile, ha preso in esame gli utilizzatori di Pc e cellulari di Francia, Germania, Italia Spagna e Gran Bretagna, esplorando una serie di comportamenti d’acquisto, richiedendo opinioni e misurando l’attitudine e la propensione degli intervistati a relazionarsi con una serie di beni legati al mondo dell’alta tecnologia. Per arrivare al nocciolo della questione: come l’industria tecnologica può contribuire a ridurre il livello di inquinamento globale. Tenendo conto che ogni anno vengono immessi sul mercato milioni di pezzi e che le ripercussioni sui costi di produzione, inevitabili per una ‘riconversione’, non sono indifferenti.
Ma se in teoria nessuno può dirsi insensibile al problema, la soglia di attenzione è inversamente proporzionale alla necessità di mettere mano al portafoglio, ovvero pagare qualcosa in più per aiutare la sopravvivenza del pianeta.
Non a caso, solo la metà del panel (55%) si è detta disposta, o molto disposta, a pagare il 10% in più per un prodotto di elettronica di consumo fabbricato con un maggior rispetto ambientale. E, cosa di non poco conto, la propensione non cambia a seconda del sesso o del ceto sociale, della classe di reddito o del titolo di studio. Unica discriminante l’età: 67% dei favorevoli fra i 15/17enni contro il 49% degli over cinquanta.
La nazione più sensibile è la Spagna (oltre i due terzi), seguita da Italia, Germania e Francia (55%). Bestia nera la Gran Bretagna. Solo il 40% pro, con un buon 22% che non ne vuole proprio sapere.
Si scopre anche che il 66% degli italiani dichiara di aver scelto gli elettrodomestici da cucina a maggior risparmio energetico. Meglio dei francesi (61%), dei tedeschi e degli spagnoli (pari merito al 50%) e degli inglesi (41%). “I produttori guardano alle iniziative ‘verdi’ in relazione ai beni che producono - commenta il senyor analyst Canalys, Pete Cunningham - e il marketing non può ignorare le differenze che esistono da paese a paese”.
Forse, allora, non è un caso se 3 ha deciso di lanciare per ora solo in Italia ‘Rigenerazione3’, l’operazione che, proponendo al mercato videofonini rigenerati a impatto zero, vuole accreditare la company come attivamente impegnata nel miglioramento dell'ambiente, realizzando al contempo un ‘impatto’ economico positivo. A giudicare dal prezzo, poi, viene da pensare che avrebbero potuto conquistare anche gli inglesi, visto che i 29 euro del prezzo minimo non dovrebbero certo essere un deterrente.
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