Baccuini/It’s Cool: integrati dagli eventi. Stufi che ci rubino le idee
16/12/2008
Non ci sono Supereroi nei grandi gruppi. E di loro ha bisogno la comunicazione. Di persone che sappiano utilizzare tutti i mezzi. Non uno, o due, o tre. Tutti. Magari anche sapendone inventare di nuovi, ove servisse. Con It’s Cool ad annunciare l’imminente cambio di posizionamento. Perché l’evento inizia a stare stretto. Sopra c’è l’idea. Declinabile in tutti gli altri mezzi. Forti di una mentalità che nasce diversa e che diversa si sviluppa. Perché l’evento ti consente di fare esperienza su tutto. Con la stanchezza di vedere altri appropriarsi delle proprie idee. Andrea Baccuini, direttore creativo It’s Cool, al microfono di youmark.
Molto è nato a seguito della presentazione del libro Bianco della Comunicazione. Perché lì la lacuna si è percepita tutta. Con ogni soggetto ad avere molto chiaro il proprio mercato, il proprio business, la crisi, i progetti futuri. Ma nessuno capace di mettere insieme tutti - mezzi, strumenti, azioni - a monte.
Come naturalmente succede nell’evento. Che ha bisogno dell’advertising, del web, delle promozioni, di tutto. Per esistere, partendo dalla relazione con il proprio pubblico. Sentendo stretto il ruolo marginale di chi è chiamato in causa solo a giochi fatti, conscio della potenzialità di una creatività che deve stare sopra. Un nuovo posizionamento, dunque. Che è visione, struttura a piattaforma. Advertising, viral, mobile adv, web, promozioni, media hunting, corporate e brand identity, eventi, btob. Stategici, culturali, sociali. Così esordirà nel 2009 la nuova It’s Cool.
Invitando le aziende a verificare la natura dell’integrazione che tutti propongono. Perché non è farlocca solo quando, guardando negli occhi il direttore creativo, si capisce che gli strumenti li sa maneggiare tutti. Sapendo che sopra c’è l’idea. Ma convinti che la chiave di volta stia nel sapere come si intenda approcciare tutti i mezzi, partendo dal web e dalla relazione. E solo chi è nato in quel contesto saprà rispondere ad hoc. Perché se i mezzi classici hanno dalla loro parte i numeri, gli eventi hanno la strategia.
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