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Fantoni/GettyImages: dalla formazione allo scarso coraggio, i mali d’Italia

02/12/2008

Nonostante sia nel nostro paese leader, l’Italia per il totale del business GettyImages nel mondo, conta solo il 2%. Di cui l’advertising rappresenta oltre il 55%. Naturale chiedersi perché. Come a youmark ha spiegato Stefano Fantoni, director sales Italy GettyImages, le ragioni sono più d’una. In primo luogo la poca connessione tra le menti di chi commissiona e dei creativi che realizzano. In secondo, lo scarso coraggio delle aziende, che stentano a sperimentare. Aggiungendo la loro non così eccessiva numerosità, almeno di quelle Made in Italy che a questo mercato fanno riferimento. Ma lo spazio di crescita c’è. 

Prevale dunque l’ottimismo. Suffragato pure dai fatturati, perché, potendo contare su un’ampia base di clienti, e non solo sui soliti big noti, è naturale mantenere il sorriso. Avendo diversificato la propria offerta. Puntando tutto sulla consulenza di un servizio a 360°, oltre la mera fornitura. 

Dalle fotografie,
siano esse di stock o servizi commissionati, o ancora editorial, news, entertainment e sport (dove peraltro GettyImages vanta l’ufficialità della partnership con il Cio, per tutti gli eventi olimpici) ai filmati, anche loro distinti a seconda del tipo di negoziazione del diritto (se per sempre o relativamente a singoli utilizzi), aggiungendo il servizio news, ossia reportage video, diari personalizzati di quanto succede relativamente all’evento che si intende coprire. 

Recente, poi, l’acquisizione dell’americana Pump Audio, entrando nel business della musica indipendente di livello. Così come l’organizzazione della sezione multimedia, con l’offerta di clip multimediali, foto, film e musica, per portali e siti di diverse testate. Operando anche attraverso internet, dove è possibile servirsi da sé. Senza che la pirateria sia poi un problema, grazie a strumenti di tutela, ma soprattutto alla diffusione di un'etica condivisa sulla copywrite. 

In quanto ai costi, ovviamente variano. Dai 500 euro di immagini royalty free ai 50.000 del prezzo di un servizio commissionato ad hoc. Sottolineando come spesso le aziende preferiscano pagare qualche cosa di più, ma non rischiare, tradendo in qualche modo i nuovi talenti. Specie in Italia, dove la stessa formazione non favorisce chi potrebbe invece emergere. Tanto che, dovendo fare un nome, si cita come top del momento Lorenzo Agius,  le cui origini italiane non devono trarre in inganno, essendo a tutti gli effetti londinese. 
 
Infine, uno sguardo alle tendenze. Ogni sei mesi il reparto creativo GettyImages sforna uno studio in cui racconta le più accreditate. Ad oggi, ad esempio, vince la spontaneità, la ricerca di immagini vere, quotidiane, rubate da scene di vita.

 

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