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AssoComunicazione, i programmi di Grosser e Masi

21/11/2008

Sei punti per il programma di Diego Masi e dieci per quello di Peter Grosser, i due candidati ufficiali alla presidenza di AssoComunicazione che hanno depositato ieri sera i loro propositi programmatici inviati agli associati.

Gli aspiranti successori del presidente uscente Marco Testa si confronteranno nell’elezione del prossimo 18 dicembre per guidare l’associazione che riunisce 185 imprese di comunicazione attive in Italia e che rappresentano circa il 75% del mercato nazionale.

Alla mezzanotte del 5 dicembre scadranno, invece, i termini per la presentazione delle candidature per l’elezione al consiglio direttivo di AssoComunicazione, alla presidenza delle sette consulte (pubblicità, media, promozioni, digitale, direct marketing, eventi, relazioni pubbliche), al collegio dei probiviri e dei revisori dei conti.

Diego Masi, cremonese, classe 1947, è il fondatore di Promotions Italia. Nel 1979 promuove e fonda l'AsP (Associazione delle Agenzie di Promozione) poi confluita in AssoComunicazione, di cui è consigliere uscente. E’ stato assessore al Comune di Milano, parlamentare per due legislature e sottosegretario agli Interni.

Peter Grosser è presidente e amministratore delegato di Cayenne Italia, che è la 21ma agenzia di pubblicità in Italia e fa parte del network internazionale Dentsu. È presidente uscente della Consulta delle agenzie di pubblicità di AssoComuncazione.

Il programma di Peter  Grosser è strutturato in dieci punti

OBIETTIVI GENERALI

Riqualificare le agenzie di comunicazione come consulenti e non semplici fornitori.
Incrementare il peso della comunicazione nell’economia italiana.
Per raggiungere questi due obiettivi, AssoComunicazione dovrà rinnovarsi per diventare più influente, rispettata, fortee coesa 

1 - Creatività
Nuova interpretazione della creatività
La creatività è tuttora il motore di una comunicazione efficace ma va intesa come il risultato di un approfondito percorso strategico ed applicata a tuttii settori della comunicazione.
L’'idea creativa' fine a se stessa non è più sufficiente e sempre meno remunerata.
Creatività significa soprattutto innovazione.

2 - Remunerazione
L’ottenimento di una giusta remunerazione passa attraverso una rivalutazione della nostra professionalità ma anche una minore competizione al ribassoe la maggiore capacità delle agenzie di valutare i costi.
AssoComunicazione dovrà dare indicazioni precise in tal senso e promuovere azioni coordinate tra gli associati.

3 - Contratto di lavoro
Il nostro settore necessita di un contratto specifico.
Le agenzie hanno bisogno di maggiore flessibilitàper poter sopravvivere ed incidere sulla qualità .
Non è più sostenibile che a fronte di contratti, nel miglior dei casi, a scadenza annuale con i nostri clienti, le agenzie siano costrette ad assumere personale a tempo indeterminato che poi diventa inamovibile.

4 - Gare private
In questi due anni abbiamo raggiunto importanti risultati.
Ma c’è ancora molto da fare.
Dovremo perseverare con il nostro impegno in modo che sempre più aziende prendano coscienza della scheda gare rendendo così più facile la sua accettazione.
AssoComunicazione dovrà continuare a monitorare tutte le gare, sollecitare gli associati meno propositivi e denunciare le gare condotte male.

5 - Gare pubbliche
Regole chiare, semplificazione e lotta agli eccessi di ribasso dei prezzi.
Procedere con il buon lavoro svolto dalla commissione presieduta da Gianna Terzani che ha individuato alcune modifiche al DPR 403/01 da sottoporre alle autorità competenti (come è avvenuto in Spagna).
Definire regole interne tra gli associati per evitare gli eccessi di ribasso constatati in alcune recenti gare.

6 - Peso politico
Esercitare una maggiore influenza sulla pubblica amministrazione è essenziale.
E’ vero che siamo un’associazione tutto sommato piccola, ergo di scarso rilievo economico, ma è altresì vero che rappresentiamo l’eccellenza della comunicazione in Italiae quindi abbiamo modo di fare sentire la nostra voce.

7 - Settimana della comunicazione
Evento annuale promosso da AssoComunicazione
Organizzato come il 'Fuori salone' del mobile sarà una grande vetrina sulla comunicazione e servirà a sviluppare stretti legami con le autorità pubbliche.
Il Comune di Milano aveva già manifestato interesse per questo progetto che ora, dopo l’assegnazione del Expo 2015, può acquisire ancora più rilevanza.

8 - Servizi
Revisione dei servizi attuali per valutare se sono ancora utili ed economicamente vantaggiosi rispetto ai prezzi di mercato.
Rafforzare i legami con le associazioni dei maggiori paesi europei per confrontarsi su tematiche di interesse comune e favorire contatti per gli associati che non dispongono di network internazionali.

9 - Organizzazione e partecipazione
Le Consulte organizzate a compartimenti stagni non hanno più senso.
Molti associati svolgono funzioni trasversali e pertanto le riunioni vanno organizzate per temi d’interesse a cui ciascuno può partecipare se lo ritiene opportuno.
Bisognerà inoltre risolvere il grave problema della cronica scarsa partecipazione degli Associati alle assemblee: unico modo per creare coesionee comunione di intenti.

10 - Allargamento e selezione
AssoComunicazione deve puntare ad accogliere tutte la agenzie di qualità,e di tutti i settori, presenti sul territorio italiano.
Tanto più forte sarà AssoComunicazione e tanto più sarà capace di attrarre agenzie di altre associazioni (Assorel, Unicom, ecc.)
Parallelamente, proprio per preservare la qualità, è necessario rivedere i criteri di ammissione.

In conclusione
AssoComunicazione deve avere il coraggio di innovarsi e di farsi sentire, anziché subire decisione altrui, per la tutela della nostra categoria.
Il Presidente dovrà essere al servizio degli Associati.
E non viceversa.
Peter Michael Grosser

Il programma di Diego Masi è strutturato in sei punti


Fronteggiare la crisi recessiva
Come primo punto indico proprio il tema della crisi recessiva che stiamo già affrontando, ma che sarà molto più pesante nel 2009.
L’associazione è lo strumento idoneo e proprio per aiutare il settore e lo può fare con l’allargamento nazionale del nostro contratto di lavoro, con un dialogo serio e attento con i sindacati, con un confronto continuativo con l’Upa sulle nostre remunerazioni e infine con una pressione sul governo per un allineamento all’industria per gli aiuti ai settori in difficoltà, se la crisi dovesse essere più forte di quella che ci aspettiamo.

Rifondare l'Associazione
I confini delle nostre arti e mestieri in tutto il mondo sono sempre più vicini e integrati. In questa ottica la nostra associazione dovrà rivedere e mettere in discussione il modello delle Consulte e conseguentemente riscrivere l’organizzazione della Governance dell’associazione, lavorando anche sul principio di delega e sulle rappresentanze territoriali.
E in più, dati i tempi, dovrà essere ridotto in modo consistente l’onere finanziario per le quote associative e i canoni dei servizi. Inoltre dovranno essere analizzati i diversi servizi erogati per verificare la loro effettiva validità e decidere poi quali mantenere e quali eliminare.

Recuperare un rapporto di qualità con i clienti
Se molti prodotti prosperano e continuano a vendere bene è spesso perché la nostra comunicazione ne ha fatto prodotti vincenti. In tempi difficili questo è ancora più necessario e vero. La comunicazione è una grande arma al servizio della marca e del consumatore. Il valore deve essere riconosciuto nella dignità e nella remunerazione.
In questo capitolo si inserisce il tema delle gare per le quali occorre continuare a perseguire l’ottimo lavoro fatto da Grosser ed aprire invece un nuovo capitolo sulle gare pubbliche con la presentazione di un disegno di legge ad hoc.

Utilizzare le grandi opportunità
La comunicazione è ormai diffusa in tutta Italia. E la diffusione va sostenuta Ma oggi a Milano parte il treno dell’Expo’. Sarà una vetrina della comunicazione e degli eventi italiani. Dobbiamo esserne protagonisti con un accordo serio e programmatico con il Comune di Milano. 

Aprire e continuare il dialogo con le altre associazioni
Le difficoltà del momento ci obbligano a fare fronte comune con le altre associazioni del settore (Unicom, Assorel , il comparto comunicazione di Assolombarda, Iab e molte altre) ma soprattutto intensificare la nostra collaborazione con Fita e con Confindustria nella richiesta di difesa dei nostri legittimi interessi.

Rafforzare le iniziative del precedente triennio
A questi punti occorre aggiungere moltissimi problemi specifici delle consulte e dei singoli settori che sono stati oggetto di lavoro e dedizione di moltissimi associati nei triennio appena passato: dal progetto gare , alle problematiche dei mezzi che la Consulta Media sta trattando con autorevolezza con l’Upa, alla legge sulla privacy , al regolamento delle promozioni, alla necessità di una maggiore qualificazione professionale nel mondo degli eventi, alla nostra presenza nelle diverse Audi e soprattutto in Audiweb dove e da sempre siamo motori e protagonisti, al convegno annuale, a quello che stiamo organizzando con Upa, a Comunicare Domani egregiamente organizzato dal Centro Studi: tutte cose importanti da continuare a fare bene e con nuova capacità di iniziativa .
Queste le cose da fare.

L’unico punto da aggiungere per una vostra maggiore garanzia è la certezza del mio impegno, dimostrato dalla mia lunga storia associativa in AssoComunicazione e nelle precedenti associazioni professionali che ho servito.
Diego Masi

 

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