Gitto-Peccerillo-Durazzi/Gruppo DDB: nuovo direttore creativo per Tribal
29/09/2008
E anche una nuova general manager nell’area del medicale. Così, in attesa di annunciarne i nomi, il Gruppo DDB prosegue nell’evoluzione tracciata. Nell’ottica del travaso di competenze, per garantire integrazione. Quella vera. A partire dal reparto creativo. Con le nuove acquisizioni e il passaggio del direttore Tribal in DDB. Dunque a monte, perché tra il dire e il fare ci sono i risultati, che dipendono dai modi. Nell’obiettivo di essere influenti, con idee potenti a prescindere dai mezzi. Come a youmark raccontano Vicky Gitto, group executive creative director Gruppo DDB, Daniele Peccerillo, chief executive officer Gruppo DDB e Marco Durazzi, direttore generale Rapp Collins - Tribal DDB .
L’obiettivo, insomma, è lasciare il segno, tracciare un nuovo punto di partenza, ‘essere influenti’, per dirla alla maniera dell’internazionale. Con l’orgoglio di appartenere a un network che ricerca nelle agenzie locali libertà di personalità e carattere, così che si impongano per diversità, senza omologazione.
Facendo del Gruppo la forza, non il limite. Rivelandosi indispensabile nel digitale, dove le competenze sono molte e le expertise multiple. Allargando il concetto di network allo stesso territorio, alle realtà lì attive, partendo dai blogger. Perché a fare la differenza non è la costruzione tecnica, quanto la consulenza. Ed il valore sta nella capacità di capire e indagare fenomeni, comportamenti, piattaforme.
Sperando che anche in Italia si capisca quanto il web fatto in un certo modo sia determinante. Uscendo dalla trappola di una visione low cost, che lo vuole addirittura ‘free’, qualche cosa di dovuto, a corollario di progetti advertising. Tanto che, nonostante l’entusiasmo nelle presentazioni, la maggior parte delle aziende ancora glissa il nuovo, lasciando sfumare i plausi. Perché non ci si crede. E il riferimento non è solo alla rete, ne soffre anche tutto il resto. Dal punto vendita al guerrilla.
Ma i tempi sono maturi per cambiare. Magari ‘sfruttando’ questo temuto 2009, che se per gli investimenti significherà ribasso, molto potrebbe creativamente dire. Perché è nei momenti di crisi che la consulenza prende quota, focalizzando sull’idea, sull’identificazione di soluzioni e canali alternativi, il proprio distintivo successo.
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