Vincenzo Cerami: per guadagnare devi fare cose brutte
02/09/2008
Almeno se sei giovane e vuoi lavorare. Parliamo di sceneggiatura e di come ormai le produzioni siano per la maggior parte fiction televisive. Così allo scarso valore che nel nostro paese da sempre si dà a questa professione si aggiunge la necessità di adeguare il lavoro alla qualità dell’audience, alle velleità educative, al moralismo tipici del piccolo schermo. Come a youmark racconta Vincenzo Cerami, scrittore e sceneggiatore, oggi impegnato in un film di Bigas Luna, dal tema erotico, e in uno per ragazzi di Enzo Dalò.
Ma essendo ormai il nostro cinema per il 90% ‘statale’ Cerami non saprebbe indicare le date dell’uscita del lavoro italiano, visto che la burocrazia prevale sulle logiche di mercato, paralizzando il settore. Che comunque resta linfa per i giovani talenti, seppur per guadagnare siano costretti a indirizzarsi alla tv.
E’ il piccolo schermo, infatti, che garantisce le maggiori ore di produzione, ma non certo la libertà creativa. Né tanto meno la spregiudicatezza, dovendo piacere a un pubblico piuttosto anziano ed esplicando un’azione educativa, quasi di ‘addestramento’. Senza dimenticare che la qualità costa. Dalle location agli attori, agli sceneggiatori. Che in Italia tanto considerati non lo sono mai stati, quando invece in Usa vengono pagati più del regista o dell’attore. Sintomatico, infatti, che da noi non esista nemmeno una scuola dedicata. Si impara lavorando.
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