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Crovi/D-Link: la comunicazione deve essere dove è il target

01/09/2008

Il suo business si divide a metà. Nel senso che aziende e clienti finali identicamente contano per progettualità e fatturato, puntando a offrire soluzioni in tema di connettività. D-Link, nata nel 1986, ma arrivata in Italia undici anni dopo, infatti, è convinta che oggi innovazione significhi anche semplificazione, rendendo la tecnologia immediatamente usufruibile. Come a youmark racconta Claudio Crovi, country manager D-Link Mediterraneo. 

Perché arrivare per primi non è più sufficiente. Molto contano il rapporto qualità prezzo e i servizi studiati per arricchire l’offerta. Ma anche il marketing, la scelta del canale distributivo, la comunicazione. Che in sintesi rispondono alla scelta di come proporre al mercato il prodotto. 

Con il valore del brand a farsi rilevante, soprattutto in un contesto come l’information technology, dove le marche e i nomi in lizza sono moltissimi e dove è l’awareness a fare la differenza. Credendo in una comunicazione mirata, che per il comparto business si rivolge direttamente all’utente e per quello consumer è sempre vicina al prodotto e al canale. Il tutto sotto il cappello di un advertising pensato dall’internazionale. 

Con l’Italia ad avere in Business Press il suo partner di comunicazione, declinando azioni capaci di parlare direttamente al target. Come dimostrano la community Younite+ e le sue iniziative on e off line, ma anche l’inaugurazione della smartroom dedicata al brand, per un dialogo con la stampa assolutamente 2.0.

 

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