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Domenico Guzzini: l’agenzia integrata non esiste

18/04/2008

Perché è impossibile trovare un partner capace di soddisfare a 360° i bisogni di comunicazione dell’azienda. Dal punto vendita al web, dalla tabellare agli eventi. Ecco perché un brand come Guzzini preferisce fare da solo, o meglio, affidare le scelte a un comitato scientifico costituito ad hoc, nel quale a vincere è l’eterogeneità disciplinare di professionisti ai massimi livelli. Dalla comunicazione al design, dal cibo all’architettura. Con un progetto importante per internet, perché non serve solo a informare, ma sempre più a vendere. Lo dice a youmark Domenico Guzzini, presidente Fratelli Guzzini. 

Un’azienda che da sempre ha creduto nell’innovazione. Facendo del connubio tra emozione e performance un plus, come la sua stessa storia racconta. 

Nel 1912 introduceva in produzione la prima materia plastica naturale. Ed è in periodo bellico, nel 1938, che scopre il plexiglas, all’epoca utilizzato per fare i parabrezza degli aerei. Arrivano, così, gli anni ‘60. Data che segna l’inizio della collaborazione con il design, aprendo per primi il dialogo con i free lance. 

Che anche oggi è predominante, ma non esaurisce la ricerca. Il consumatore, infatti, sceglie Guzzini per l’estetica, ma soprattutto per l’utilità. Non a caso i prodotti nascono con l’emozionalità del design, ma si avvantaggiano del parere di esperti in seno alla funzionalità. Chef, sommelier, degustatori, aziende specializzate, come è stata Lavazza collaborando alla realizzazione di una macchina per il caffè. Una tradizione che è segno del presente e del futuro dell’azienda, nonostante la complessità dei mercati abbia alzato l’asticella dell’ambire innovativo, per soddisfare le esigenze di un cliente che vuole essere sorpreso.

Il tutto in ottica internazionale, globale. Come dimostra l’edizione 2008 della mostra Foodesign, aperta in occasione del contestuale Salone del Mobile, con il titolo 'Foodesign Guzzini made in Japan. A new relationship between food experts and designers' a riassumere l’idea strategica del brand. Non a caso, la mostra verrà trasferita anche a Tokio e alcuni dei prodotti esposti costituiranno parte della reale produzione. 

In quanto a comunicazione, infine, è certo, deve essere trasversale. Con il punto vendita e gli eventi a farsi determinanti. Perché l’azienda di successo porta sempre avanti un progetto culturale, per il quale diventa necessario interagire con i pubblici influenti. 

E l’offerta esistente non sa soddisfare queste aspettative, tanto è abituato a ragionare il ‘tradizionale’. Per questo alla chimera dell’agenzia integrata Guzzini preferisce la concretezza di un comitato scientifico interdisciplinare, capace di articolare trasversalmente le scelte. 

E se fino a ieri questa azienda ammette di avere trascurato un po’ internet, oggi è pronta a rimediare. Con un progetto importante che prenderà avvio a fine anno, dimostrando che la rete non serve più solo a comunicare, ma anche a vendere.

 

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