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Ferdinando Verderi
Jan Jacobs (a sinistra) e Leo Premutico
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Un italiano al fianco di Jan e Leo. E ha trent'anni

26/03/2008

Di cognome fanno rispettivamente Jacobs e Premutico. Ex punte di diamante per la creatività di Saatchi & Saatchi N.Y., con la benedizione di Sir Martin Sorrell lo scorso novembre nella grande mela hanno aperto la Johannes Leonardo. Lui si chiama Ferdinando Verderi. Da Parma. Ma i confini nazionali presto gli sono andati stretti. A youmark racconta la sua 'avventura', con qualche dritta per chi vuole sbarcare oltre oceano.

Intanto un accenno all'età. Jan Jacobs di anni ne ha trentasei, Leo Premutico trenta, come Ferdinando Verderi, entrato a far parte della loro nuova squadra. I primi due sono pluripremiati, hanno rastrellato riconoscimenti creativi in tutto il mondo, non ultimo il Grand Prix all'edizione 2007 del Festival di Cannes nella categoria press e poster per la campagna Tide 2x Ultra.

Sono la conferma che all'estero i giovani hanno l'opportunità di emergere, laddove c'è stoffa. La 'chiamata' a Jan e Leo è arrivata lo scorso autunno. Era Martin Sorrell, patron del Gruppo Wpp. Per telefono ha proposto di finanziare, come partner di minoranza, una loro nuova iniziativa, dal Dna innovativo. E' nata così la Johannes Leonardo. Che non ama definirsi agenzia, quanto piuttosto creative community. Convinta che non si debba più parlare di pubblicità, quanto piuttosto di comunicazione, con l'audience che diventa mezzo e non destinazione.

L'incontro 'fatale' fra Ferdinando, Jan e Leo, era avvenuto l'anno prima, nel 2006, quando ancora occupavano la poltrona di executive creative directors in Saatchi & Saatchi. "Eravamo molto in sintonia su un'idea di creatività piu concettuale, aperta e innovativa, come quella che loro stavano già portando avanti da anni". Da qui l'offerta, l'incarico di creative manager con la proposta di iniettare un contributo diverso alla direzione della creatività. "Il mio ruolo cerca costantemente di aggiornare la visione estetica e concettuale della nostra comunicazione tramite un dialogo con l’arte e con l’industria della moda".

Ferdinando, maturità classica, laurea in Economia con tesi sul mercato dell'arte contemporanea, l'ambiente creativo di New York ha iniziato a respirarlo una decina di anni fa, dopo aver studiato un anno in Germania e lavorato a Shanghai e Stoccolma. Senza dimenticare l'Italia, con una collaborazione con Contrasto per alcuni progetti sperimentali e il prossimo insegnamento al Master in Photography  e Visual Design presso Forma, centro internazionale di fotografia di Milano.

A New York si trasferisce definitivamente nel 2006 con status di immigrazione visto o1 (outstanding talent). "Qui il metro di misura è meritocratico, ma c'è spazio per i giovani, per le idee e uno spiccato interesse per i background trasversali come il mio. La cultura professionale è diversa e il rispetto per i 'mestieri' creativi è marcato, al contrario che in Italia. Si lavora molto e si può guadagnare molto".

Più protagonisti, insomma, di quello che sta accadendo perché "è un momento molto speciale per la creatività mondiale. I nuovi scenari tecnologici stanno riposizionando tutti i media di comunicazione e questo apre le porte a una nuova era, una nuova storia di cui stiamo osservando l'inizio, in cui c'è spazio per un'altra generazione di idee. Senza formule, cercando di aprire strade diverse con l'istinto. Che, come dice Jan, è la somma di tutto ciò che il nostro cervello ha imparato".

Manco a dirlo, di curriculum in Johannes Leonardo ne arrivano una ventina al giorno. Se pensate che il fiore all'occhiello siano i titoli di studio, vi sbagliate di grosso. "Quando scegliamo guardiamo solo il portfolio. Molti fatti e poche chiacchere. La scuola deve essere una palestra che consente di esercitarsi, sperimentare, produrre".

Pollice verso, tanto per cambiare, sulla nostra pubblicità, considerata "tradizionalista e piena di compromessi". Ma possiamo spezzare una lancia a nostra difesa perché "negli Stati Uniti i clienti sono più educati al rischio e a riconoscere l'idea forte, hanno fiducia nei creativi. Conosco bene grandi creativi italiani che proprio qui hanno raggiunto livelli top, capaci di coniugare una visione classica con la qualità di innovazione richiesta, come Italo Zucchelli, creative director di Calvin Klein Uomo, o Andrea e Paolo Ventura, illustratore e fotografo".

In Johannes Leonardo i progetti in cantiere sono diversi. Ma se volete un primo esempio, c'è lo spot Nomis, brand fondato da Simon Skirrow, un altro che a 29 anni era già vice presidente adidas. Ora produce scarpe da calcio. E' stato anche creato un pop up store a Berlino, inaugurato settimana scorsa. Ferdinando ha personalmente ultimato la preparazione.

 

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