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Le istituzioni ‘si fidano’, i soldi a chi li merita

18/02/2008

Almeno in Lombardia. Dove la legge sulla competitività ha cambiato le regole del gioco. Basta con i finanziamenti a pioggia. Ora i contributi seguono logiche meritocratiche, relativamente a innovazione, ricerca, formazione e internazionalizzazione. Perché la ricetta dello sviluppo italiano non può essere una produttività a basso valore aggiunto. Youmark ne parla con Massimo Corsaro, Assessore all’industria, piccola e media impresa, cooperazione, Regione Lombardia. Che assicura , accedere alle agevolazioni non è più un rebus. 

La recente legge sulla competitività sembra avere risolto i problemi lombardi. O almeno va in quella direzione, a favore di un’imprenditoria da sostenere e sviluppare per il successo del sistema paese. Innanzitutto eliminando una serie di procedure burocratiche che complessivamente alle imprese costavano circa 1.200.000 giornate di lavoro. 

Stop anche ai finanziamenti a pioggia. Oggi avrà il denaro chi lo merita. Per innovazione, formazione, ricerca e internazionalizzazione. In poche parole, premiando chi ha capito che la via per il futuro non possono essere le produzioni a basso valore aggiunto, per le quali la concorrenza indiana, cinese e della nuova Europa non lascia via di scampo. 

Agevolando anche il sistema di comunicazione con la pubblica amministrazione, così che sia più facile accedere ad agevolazioni e contributi. In primo luogo grazie alla trasformazione telematica. In secondo, avendo creato una banca dati che permette di raccogliere tutte le informazioni sulle singole imprese, evitando duplicazioni. 

Ma soprattutto, aprendo all’autocertificazione. Un vero e proprio passaggio culturale che trasforma in consuntivo il controllo delle istituzioni, che per regola devono a monte fidarsi. 

Consolidato, infine, il fenomeno dei Distretti. Che è andato oltre. I Meta Distretti, infatti, spostano la prerogativa dal territorio alla filiera di produzione, allargando le potenzialità competitive del sistema lombardo. Anche perché per la prima volta la suddetta legge sulla competitività ha riconosciuto a entrambi dignità istituzionale, potendo partecipare alla presentazione di progetti da finanziare con interventi pubblici. 

Senza dimenticare che ogni anno in Lombardia nascono diverse migliaia di nuove imprese.

 

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