La musica gratis è italiana. E nessuno lo sa
12/02/2008
Italia esterofila, punto. O Italia che teme di incrinare preesistenti modelli di business? La domanda sorge spontanea quando la disparità di attenzione dedicata a due prodotti simili pende fortemente dalla parte dell’americano Qtrax. Che tra l’altro si è preso beffa di tutti, paventando lo scorso gennaio a Cannes accordi con le major poi smentiti, eccezione fatta per Emi. Il nostrano Downlovers, invece, esiste eccome. A brevissimo consentendo anche di scaricare direttamente sull’iPod. Youmark ha incontrato Riccardo Usuelli, direttore generale.
E’ un vero e proprio sito ed è tutto italiano. Downlovers nasce in rete lo scorso settembre, permettendo a chiunque di registrarsi e di scaricare legalmente la musica. Per davvero, non come solamente paventato da Qtrax che, nonostante l’ottima strategia di comunicazione (la stampa gli ha regalato una visibilità da star), in Italia non esiste, causa insussistenza dei decantati accordi con le major. Con la smentita a occupare appena poche righe.
E viene da chiedersi perché il sito nostrano non abbia approfittato. Ma il tema del passaparola emerge prioritario. Specie quando in gioco sono le dinamiche della rete dove, comunque, il low profile ha silenziosamente valorizzato ben 70mila utenti registrati. E il bello deve ancora venire.
Con il giorno di San Valentino a promettere ‘l’uscita dall’anonimato’, coincidendo con il lancio di una nuova grafica, della community e di molte nuove canzoni.
Anche perché le logiche commerciali, che di Downlovers fanno distributore e media, hanno portato i vertici alla cautela, puntando su crescite ponderate. Il modello, infatti, trasferisce il prezzo della musica scaricata dall’utente all’inserzionista, che remunera la major con spot che occupano 30” del tempo per il download. Ovviamente non disdegnando i banner.
Perché la musica sta cambiando. Anzi, è già cambiata. E Downlovers contribuisce alla definizione di nuova linfa per un settore la cui veste tradizionale è irrimediabilmente in crisi.
Ai giovani, infine, il consiglio della perseveranza. Crederci è fondamentale, seppur unitamente a una buona dose di umiltà, dote troppo spesso assente. Ma, soprattutto, accento sull’originalità. Anche nella visibilità. Attraverso le case discografiche, tradizionali o virtuali, e sul territorio, suonando molto dal vivo.
Con Downloavers a segnarsi quale possibile trampolino di lancio.
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