Roberto Sergio/ Sipra: stiamo per partire
06/02/2008
Dal primo gennaio Sipra ha una nuova organizzazione. Che va nella direzione del multimediale, puntando al presidio di satellitare, digitale e web, in ottica targettizzante . Il problema è che a supporto ci deve sempre essere la tempestività dell’editore nel riempire di contenuti l’offerta. E la Rai per ora promette, come si evince dalle parole di Roberto Sergio, presidente Sipra, al microfono youmark.
Il nuovo assetto Sipra stravolge il crisma della suddivisione per aree, puntando al prodotto: tv, radio, digitale, satellitare Ddt e web, cinema e iniziative speciali, dagli eventi al product placement. Ma, soprattutto, crea l’esigenza di un rapporto stretto e diretto con l’editore, mamma Rai, perché opti per scelte che sposino le nuove esigenze di comunicazione di aziende e brand.
E’ ad esempio uno spreco che il web Rai a oggi valga pubblicitariamente zero, ma la soluzione non dipende da Sipra, che comunque è ottimista vedendola concretizzata per il prossimo novembre. Lo stesso piano industriale Rai va in questa direzione, scorgendo nei nuovi media la via perché la concessionaria ‘porti a casa’ nuove risorse pubblicitarie.
Insomma, volendo Sipra chiudere il 2008 a + 2% rispetto al miliardo e 447 milioni di euro della raccolta 2007, la strategia non può che puntare sul nuovo. Ricordiamo, poi, che Nielsen parla di un + 2,4% complessivo per la tv, e che il 2007 Sipra si è chiuso con una crescita dello 0,3 pur se, epurando il dato 2006 del valore che hanno potuto Olimpiadi di Torino e Mondiali di calcio, il risultato sale a quota + 3%.
E sembra che il fatto di farlo da oggi non abbia recato danno alla concessionaria, proprio perché non c’è un passato da paragonare. E’, ad esempio, datato gennaio il rientro della gestione di Rai Sat, prima in concessione a Prs. Un pacchetto che posiziona questa offerta su un valore circa pari al 6% del complessivo mercato pubblicitario satellitare.
Sergio, inoltre, smentisce l’impiccio della burocrazia e pur ammettendo la complessità dei rapporti, vede nella nuova organizzazione Sipra l’occasione per il migliore dialogo con l’editore.
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