Sei in: Youmark > Rubriche > Trend
rss

Cyberdisinhibition, più liberi in rete

31/01/2008

Il fenomeno determinerà il boom dei social network e dei blog in Cina. Che nei prossimi tre/cinque anni diventerà il più grande mercato online, con un fiorire di dot com sempre più abili nello sfruttare il web. L'innovazione, più che essere importata dall'ovest, verrà esportata, con un percorso che porterà dal locale al globale.

Un recente studio di Jwt, 'The Han Internet', mette in guardia le imprese straniere, suggerendo che l'unica via per fare business con questo nuovo grande mercato è siglare alleanze con partner locali, gli unici in grado di comprendere una cultura ancora a noi sconosciuta. E ci sono milioni di consumatori, giovani e meno, insaziabilmente curiosi, che hanno fame di prodotti e di brand.

Una cultura e una voglia di aprirsi al mondo che il Governo riuscirà con fatica a tenere sotto controllo. Si chiama 'cyberdisinhibition' e secondo uno dei più famosi blogger cinesi, Isaac Mao, farà da motore propulsore a una rinnovata libertà di pensiero e di parola.

Ecco perché è prevedibile che il fenomeno del social networking prenda piede in breve tempo. Da un recente sondaggio è emerso che il 63% dei giovani cinesi è convinto che sia possibile creare relazioni online, con il 77% che dichiara quanto internet sia utile per fare amicizia.

Stando ai dati forniti dal Bda di Beijing, già sono attivi un centinaio di social network, con numerosi player pronti a scendere in campo, a iniziare dal motore di ricerca Baidu, che starebbe creando una piattaforma insieme al China Education and Research Network.

Nonostante i 30mila poliziotti impegnati a monitorare i contenuti online, i cinesi in rete si sentono più liberi di esprimere sentimenti e opinioni e considerano il web un'imbattibile fonte di informazione. Si calcola che i blogger in Cina siano 47 milioni, un quarto della popolazione online del paese.

Fra i motori di ricerca, Google ha perso il primato a favore di Baidu, oggi con il 61% di market share contro il 24% di Google, finito al secondo posto. Il successo di Baidu si spiega con la sua offerta di servizi, non limitandosi alla mera 'ricerca'. Come 'Baidu Zhidao', ovvero 'Baidu Conosce', che consente di porre domande alla community, oppure l'accesso a file musicali MP3.

Ma a favore di Baidu ha giocato anche la politica del Governo, che ha spesso messo i bastoni fra le ruote agli 'stranieri' che volevano entrare in contatto con la popolazione. Ecco perchè diventa sempre più strategico siglare alleanze, da cui si possono trarre anche importanti insegnamenti.

Buon esempio è Jack Ma, definito il Bill Gates dell'e-commerce cinese, fondatore e chairman del portale B2B Alibaba.com, dove trovano spazio piccole e medie imprese che possono presentare i propri prodotti suddivisi in oltre 5mila categorie.

Ma la spinta propulsiva si avverte anche con il ritorno in patria di 'cervelli' che erano andati altrove alla ricerca di fama e perché no, soldi, e con la scelta di multinazionali come Microsoft e Motorola che hanno aperto propri centri di ricerca a Beijing.

Proprio qui è nata una sorta di Silicon Valleys, Zhongguancun, dove hanno trovato posto oltre 20mila start up che impiegano almeno 800mila persone. Le previsioni dicono che il loro fatturato aumenterà del 25% l'anno, con un 2007 chiuso a 114,7 miliardi di dollari.

Per non parlare degli investimenti in advertising, quelli online, stando alle stime, dovrebbero quadruplicare da qui al 2010 per toccare quota 2,7 miliardi di dollari.

 

guarda tutti i Trend


Giorno Settimana Mese