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Yoga, la disciplina che conquista

17/01/2008

Tradizionale o ‘dinamico’, lo yoga oggi incontra sempre più seguaci, ognuno a cucirsi addosso il suo personale modo di praticarlo e viverlo, come dimostra il successo di scuole, corsi, libri e pubblicazioni a tema. 

Così il
nuovo ‘Yoga Magazine’, oltre a fare tutto esaurito al primo numero, con ben 60mila copie vendute, piace anche alla pubblicità, proprio per la natura del target che a diverso titolo si trova attirato dalla disciplina. E non si tratta del  solo caso di successo per la stampa dedicata. A precederlo, ad esempio, il mensile Yoga Journal.  Senza dimenticare quanto le sue immagini piacciano ai viaggi 'onirici' della comunicazione contemporanea. Tanto che una palestra come Equinox se ne serve per sedurre.

youmark ha voluto approfondirne le trame. Intervistando Belinda Suttan, insegnante, di cui vi proponiamo anche uno stralcio di lezione in video, abbiamo voluto capire da vicino cosa significa oggi yoga e perchè tanto affascina.

E’ vero che lo yoga è una disciplina che aiuta la concentrazione e la capacità di dominare lo stress, quali le sue possibili applicazioni in campo manageriale?
“Lo yoga agisce contemporaneamente sul piano fisico, mentale ed emozionale. Sul piano fisico le posizioni, ‘asane’, equilibrano il funzionamento degli emisferi cerebrali, rafforzano il sistema nervoso e danno lucidità mentale, mentre attraverso le tecniche di meditazione si agisce concretamente sui modelli comportamentali. L'attenzione e la concentrazione aumentano, così come la capacità di ascolto. Si raggiunge uno stato di benessere psicofisico che accresce la motivazione e la soddisfazione professionale, creando armonia nei rapporti interpersonali. Lo yoga crea consapevolezza e ciò permette di individuare con maggiore chiarezza i propri obiettivi e potenzialità, ‘illuminando’ la strada da percorrere, così da perseguirli con serena tenacia, con risultati in termini di maggiore produttività” 

Oggi lo yoga va molto di moda. Hata, Iyengar, Power. Ci aiuti a capire le differenze fra le varie discipline e come scegliere il tipo più giusto a seconda delle specifiche finalità?
“I metodi più diffusi come Iyengar, Sivananda, Ashtanga nello stile di Krishnamacharya, pongono l'attenzione sulla sequenza delle posture. Inizialmente, dunque, lavorano su un piano prettamente fisico. Il metodo Iyengar cura molto i dettagli nell'esecuzione delle asane, l'allineamento e la simmetria del corpo. L'Ashtanga è una pratica con esecuzione dinamica, ma le sequenze sono precise e scientifiche, al punto da poterla definire una meditazione in movimento. I metodi definiti più modaioli, dell'ultima generazione, sono sicuramente il Power Yoga, che nasce negli Usa come pratica dinamico muscolare, e il più originale Bikram Yoga, messo a punto dall'omonimo maestro indiano Yogiray Bikram Choudhury. Che ha elaborato 26 posizioni da praticare in una stanza, a 40° di temperatura, con l’obiettivo di sudare ma anche di allungare muscoli, tendini e legamenti. Ma per scegliere la tipologia più adatta, non c’è miglior soluzione della sperimentazione. Chi vuole capire il senso profondo di questa disciplina, infatti, è giusto che legga e si informi, ma deve sopratutto provarne sulla propria pelle l'esperienza. Che è lo yoga". 

Quali sono le scuole italiane che senti di consigliare?
“Di scuole e centri affidabili ce ne sono molti. Dovendo fare alcuni nomi, sicuramente il Centro Shakti diretto da Claudio Conte, il quale ha avviato la scuola di formazione per insegnanti riconosciuta dalla federazione francese. Ma anche l'associazione italiana Raja Yoga studio metodo Iyengar, la scuola di Gabriella Cella, quella di Ananda, i Centri Kriya Yoga.”

Esistono corsi e ritiri organizzati ad hoc per team aziendali, se sì, su cosa puntano maggiormente?
“Anche in Italia si sta diffondendo sempre più la tendenza a portare questa pratica direttamente nelle aziende, allo scopo di migliorare la qualità della vita dei dipendenti. Le formule sono diverse, spaziando dagli incontri individuali alle lezioni quotidiane di gruppo, fino agli stage intensivi di uno o più giorni. C’è solo l’imbarazzo della scelta”.

C'è un limite d'età per iniziare a praticarlo?
“No, perchè lo yoga è principalmente un lavoro individuale e soggettivo. La pratica, infatti, deve essere adattata e adeguata alle proprie possibilità".

Quando e quanto è più consigliato praticare per ottenere i maggiori benefici?
"L’importante è che la pratica sia costante e quotidiana. Ottimale è la mattina, per percepire i benefici dello yoga nell'arco di tutta la giornata, pur se con il limite che nelle prime ore del giorno il corpo tende a essere più rigido rispetto a pomeriggio o sera, dove è maggiormente flessibile e quindi più sciolto. In ogni caso, qualsiasi sia l’orario, l'importante è praticare”.

Ci racconti un po’ della tua formazione?
“Pratico lo yoga dal '98. Mi sono formata presso il centro Bhadrà , diretto da Beatrice Calcagno, per diplomarmi all'istituto yoga di Carlo Patrian. Seguo periodicamente i seminari della Sfidy (Federazione Insegnanti Yoga) condotti da Conte, Tomatis e corsi sul metodo B.K.S. Iyengar. Ho partecipato allo stage sul metodo Iyengar a Dehradun, in India, condotto dal Maestro Chanchanni e a quello del Maestro Rudra a Rischikesh, sempre in India. Periodicamente seguo seminari sul metodo Astanga. Insegno in vari centri a Milano sia hatha yoga, che power yoga per adulti e bambini”.



 

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