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Riccardo Lorenzini, presidente e ceo D'Alv BBDO
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D'Alv, BBDO: nessuno sconto alla qualità

20/12/2007

Il digitale è un'area presidiata da tempo. Il potere è sempre delle idee. Ma ci vuole anche la capacità di guardare 'oltre', per cogliere in anticipo le sfide future della comunicazione. Con un obiettivo, l'eccellenza, che non permette gare al ribasso. Riccardo Lorenzini, presidente e ceo D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO, ne parla a youmark.

Quest'anno molte agenzie hanno aperto una divisione digital o creato partnership, dando molta importanza alla cosa e ai lavori realizzati con gli 'alleati'. 
Per il vostro gruppo attiva in quest'area è Proximity, ma D'Alv, BBDO non vi pone molto l'accento. Perché? 
"L’importanza del digitale e dell’integrazione coi nuovi media l’abbiamo colta ormai da anni. E la nostra Proximity è ormai attiva da quasi cinque, offrendo un servizio sia autonomo che pienamente complementare al nostro, anche nell’area dei new media. Altre agenzie fanno più rumore di noi al proposito? Non saprei, o forse sperano che sia il rumore a colmare il loro ritardo in questo settore. Una strategia su cui mi permetto di nutrire qualche dubbio".

Vi siete ripensati o vi state ripensando a fronte dei dati e delle dichiarazioni che indicano nei new media la 'nuova' via di comunicazione?
"Non esistono una 'vecchia' e una 'nuova' via di comunicazione. Esistono forti idee che possono generare, in quanto forti, la possibilità di creare eventi di comunicazione a 360 gradi. Nuova deve essere piuttosto la capacità di espandere queste idee su nuovi mezzi. Ma alla base c’è sempre la vecchia, cara capacità di averle, queste idee. E non tutti ce l’hanno".

Cosa è rimasto nello spirito e nell'approccio del vostro esordio e cosa si è dovuto inevitabilmente abbandonare? Il coraggio e anche una certa incoscienza di chi nasce? Il creare 'rottura' per farsi notare? La flessibilità di chi è piccolo?
"C’è tutto il coraggio di sempre nel cercare vie innovative, nell’investire sui giovani, nell’essere a fianco di clienti che non si accontentano di un lavoro ‘abbastanza’ buono. Non credo che nella vita ci sia nulla da abbandonare inevitabilmente. E neanche nel lavoro".

Quest'anno sono cambiate le esigenze e richieste delle aziende? Hanno reso più complesso il vostro lavoro?
"I tempi sono sempre più brevi, i budget difficilmente più ricchi, il lavoro sempre più articolato e integrato".

Il vostro reparto creativo si è appena rafforzato e sono stati nominati due nuovi vice direttori: Francesco Poletti e Serena Di Bruno. Segnale dell'attenzione dedicata alle idee. E sul fronte account e servizio? Quanto incidono sul gradimento di un cliente per quello che vi riguarda?
"Eccellenza creativa e del servizio al cliente sono sempre stati due nostri punti di forza storici, e le ricerche sul settore lo confermano. Insieme alla capacità di guardare più in là, e di farlo in modo disciplinato e veloce. In buona parte la D'Alv, BBDO, agenzia fondata da due creativi e da un account, sta proprio qui".

Quale la case history che quest'anno vi ha dato più soddisfazione, a parte Mini, e perché?
"E’ stato un anno molto denso in particolare con Bmw. Cito, fra le tante, due nuove grandi campagne televisive in Italia, Serie 3 e Serie 5 Touring, e una vittoria nella gara internazionale per il lancio della X6, la cui campagna tv, stampa e internet da noi realizzata uscirà in tutto il mondo. E poi aggiungerei il lancio di Ubi Banca, uno dei maggiori nuovi protagonisti del panorama italiano del credito".

Per l'anno prossimo vedi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Qual è il tuo sentiment?
"Perché ‘mezzo’? Tendo a vederlo pieno, anche in un mercato non facile. Non siamo il tipo di agenzia che transige sulla qualità del lavoro, né che lo svende. Cerchiamo di stare lontani dal lavoro medio, che diventa in un attimo mediocre, né facciamo offerte economiche allo 0.9% pur di vincere un qualche new business purchessia. Ci posizioniamo nell’area del lavoro di qualità, pagato il giusto. E con ciò chiudiamo il 2007 con un +7% sul 2006. Perché dovrei vedere il bicchiere a metà"?


 

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