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Il futuro delle community

19/12/2007

Quanto rendono i social network? Parecchio, stando a quanto emerge da una recente ricerca eMarketer secondo cui il 37% della popolazione adulta che utilizza internet frequenta questi siti almeno una volta al mese. Percentuale, tra l’altro, in continua crescita. Tanto da far prevedere che per il 2011 si abitui a fare altrettanto almeno la metà degli americani maggiorenni attivi in rete. Perché considerando pure i teens, il target vale ancor di più.

Significa che i teens (12-17 anni), che teoricamente rappresentano l’utente di elezione di queste community, non abbandonano la frequentazione crescendo, anzi. Il che porta a immaginare luoghi di interazione sempre più affollati, in cui targetizzazioni più spinte renderanno il senso di un’eterogeneità, agli albori nemmeno immaginata. Significative le cifre. Se nel 2006 erano 47 milioni gli adulti presenti, nel 2008 ci si aspetta saliranno a 70 milioni, delineando una crescita costante sino agli 85 milioni stimati per il 2011.

Guardando al popolo dei più giovani, poi, la percentuale di chi visita almeno una volta al mese un social network è già pari al 70%, salendo sino all’84% quando la prospettiva supera l’orizzonte attuale per stimare i risultati attesi nel 2011. Qui, però, le cifre assolute sono inferiori. I 12-17enni americani attivi, infatti, oggi sono circa 14 milioni, puntando a raggiungere quota 18 nel 2011.

Ovvio pensare alle conseguenze in termini di business. Con metà degli adulti presenti e l’80% dei ragazzini, i social network non possono che strizzare l’occhio ai rendimenti pubblicitari. Nei soli Usa, si passerà dai 920 milioni del 2007 al miliardo e mezzo atteso per la fine 2008. Guardando agli investimenti worldwide, poi, per il 2011 ci si aspetta supereranno i 4 miliardi, sulla base di un mercato attuale valorizzato a circa 1,2 miliardi.

Ma quali sono i siti più gettonati? Senza sorpresa, Facebook e MySpace si aggiudicano più del 70% dei budget americani destinati ai social network. Un risultato meritato, comunque, visto l’impegno che i due giganti stanno mettendo per cambiare le regole di allocazione delle risorse, puntando a convincere anche attraverso l’offerta di un ventaglio diversificato di alternative.





 

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