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Report New Tv 2007
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SofaTv, assopigliatutto

14/12/2007

E’ chiamata nuova tv. Ma poi si scopre che a guadagnarci sono soprattutto i broadcaster tradizionali che, adeguandosi alle nuove piattaforme tecnologiche, riproducono il proprio modello di business. Specialmente là dove le barriere all’ingresso sono tali da rendere difficile l’exploit di nuovi operatori. Anche perché ‘altrove’ il business non c’è proprio. Non a caso satellitare, digitale terrestre e Iptv, da sole valgono il mercato. Almeno per ora. 

Primo appuntamento con le rilevazioni per la nuova tv. Sono stati presentati ieri a Milano i dati della ricerca 2007 dell’Osservatorio New Tv della School of Management del Politecnico di Milano. Più che altro per fare chiarezza in un mercato nuovo, che non sa ancora definire chiaramente le linee della sua evoluzione futura. O meglio, non di tutti i suoi segmenti, con riferimento particolare a quelli web. 

Perché, in effetti, la nuova tv si esprime in sei diverse piattaforme tecnologiche, che delineano tre specifici comparti. SofaTv, come dice il termine, è quella da divano, in poche parole il piccolo schermo tradizionale arricchito di satellitare, digitale terrestre e IpTv. DeskstopTv, ossia l’insieme dei canali proposti sul web. Distinguendo tra flusso, on demand e user generated content, alla YouTube, per intenderci. HandTv, dunque offerta erogata, sia su rete Dvb-h che cellulare, su telefonini e device tascabili.

Un mercato che nel 2006 è valso 2,5 miliardi di euro. Ma che non tiene le proporzioni. Alla SofaTv, infatti, competono ben 2,4 miliardi, di cui il 92% è realizzato dalle tv satellitari, Sky in testa. Quel che resta va alle altre 'new’. Per le quali, peraltro, non è stato nemmeno possibile offrire dati certi di ripartizione, trattandosi di uno degli obiettivi della ricerca 2008, così da mettere le basi per ragionamenti futuri, oggi prematuri. Certa, comunque, la superiorità del fatturato delle handTv rispetto alle web.

Ma le cifre sono ancora più significative se rapportate alla concentrazione dei settori. Sui 1.500 canali classificati, infatti, 444 sono SofaTv, 812 DesktopTv e 151 HandTv. Il che fa riflettere. E immediatamente porta a puntare il dito contro internet che, se da un lato consente a molti di esplorare a basso costo, dall’altro non sa ancora garantire congrua redditività. Non a caso su oltre 800 canali censiti, solo 500 hanno mostrato una qualità dell’offerta 'accettabile’, in termini di ricchezza delle proposte e di aggiornamento delle stesse nell’arco della giornata.

Interessante verificare anche i principali protagonisti della filiera. Che nel caso delle nuove tv si articola in quattro aree. Produzione di contenuti, packaging e programmazione, distribuzione e diffusione, gestione del servizio e dei clienti. E i rispettivi player cambiano profondamente a seconda della piattaforma. La SofaTv è in mano ai broadcaster televisivi. Nella Deskstop, invece, le minori barriere hanno permesso a un mix di soggetti di spartirsi la torta, editori tradizionali (49%), player (37%), editori web (8%) ed enti pubblici e istituzioni (6%), ad esempio i comuni. Infine le HandTv, monopolio delle telco. 

In merito ai contenuti, la reale offerta on demand è presente solo sulle piattaforme intrinsecamente Ip: IpTv (tra le SofaTv), MobileTv su rete cellulare (tra le HandTv) e WebTv. Mentre tematici e segmentati fanno da padroni un po’ ovunque, con predominanza di cinema, entertainment e sport nella WebTv, news e informazione nella HandTv. 


SofaTv
Dall'analisi del numero dei canali disponibili sulle tre piattaforme (SatTv, Dtt e IpTv), suddivisi per modalità di erogazione, si nota come la Sat Tv presenta, come naturale, l'offerta più ampia, con 249 canali; l'IpTv ne offre complessivamente 155 (anche se si tratta, per la maggior parte, di canali semplicemente trasposti da altre piattaforme); il Digitale Terrestre Dtt mette a disposizione un bouquet di 40 canali, offerta condizionata dalla ridotta disponibilità di frequenze per i canali nazionali. Analizzando le modalità di erogazione, l'unica piattaforma ad aver introdotto veri canali On demand è l'IpTv. La Sat Tv sopperisce con servizi che aumentano la flessibilità di fruizione dei contenuti, così che l’utente possa decider cosa e quando vedere.

Desktop tv
Censiti oltre 800 canali unici, erogati da 435 operatori diversi. La sovrapposizione dell'offerta è molto ridotta, solo 17 sono messi a disposizione da due o più operatori. Globalmente il 75% è On demand. Ma circa metà di questi canali non è stata valutata per la ‘povertà’ dell’offerta.
Al loro interno, possiamo distinguere quelli On demand editoriali (54%), quelli User Generated Content (UGC), appena il 5% dell'offerta, i canali a flusso trasposti (canali televisivi già presenti su altre piattaforme e semplicemente posti anche sul Web) (27%), i canali a flusso nativi, ossia progettati ad hoc (14%).

HandTv
Include 123 canali su rete cellulare, di cui 30 a Flusso e 93 On demand; 28 canali su rete Dvb-h, di cui 25 a Flusso e 3 qualificati come ‘Altro’. Interessante notare come per il Dvb-h, il 10% dei servizi è assemblato ad hoc, cioè il canale ha un palinsesto nuovo creato assemblando contenuti diversi tratti da canali differenti di altre piattaforme, e il 24% progettato ah hoc, dunque concepito e realizzato appositamente per le handTv, coerentemente con le caratteristiche di questo media. Per la rete cellulare, il 20% dei servizi è assemblato ad hoc e il 15% progettato ad hoc.

 

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