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Assirm, il settore tiene nonostante la crisi

07/05/2012

Nel 2011 il mercato delle ricerche di mercato registra segno positivo per l’acquisito (portafoglio ordini) che cresce del 4% rispetto al 2010 raggiungendo i 500.7 milioni di euro. E’ quanto emerge dall’analisi congiunturale interna all’Assirm, associazione tra istituti di ricerca di mercato, sociale e d’opinione, presentata oggi. 

Secondo i risultati congiunturali relativi al portafoglio ordini, i metodi di rilevazione quantitativa nel 2011 vedono la conferma dell’esponenziale crescita delle rilevazioni online (Cawi e altri metodi) che arrivano a segnare +20.5% per un giro d’affari di 39.4 milioni di euro.

Una crescita a cui si accompagna anche quella delle ricerche telefoniche Cati - computer assisted telephone interviewing - (+8.5%) sottolineando a livello generale lo sviluppo dei metodi basati su strumenti tecnologicamente avanzati, mentre perdono terreno le rilevazioni di tipo tradizionale quali le interviste personali paper & pen (-16.1%). Questa tendenza si ritrova anche nell’ambito delle ricerche qualitative dove allo stesso modo si assiste a una crescita dei metodi online che nel 2011 arrivano a segnare un +191.7%, in parte a scapito dei focus group tradizionali (-4.8%).

Nell’ambito delle tipologie di ricerca risulta interessante la crescita dei prodotti standard (+16.4%) ovvero di quei metodi che si caratterizzano per la confrontabilità dei risultati con quelli di studi precedenti e con le medie di mercato relative alla tipologia di prodotto o di comunicazione analizzata. Altrettanto interessante appare la ripresa delle indagini omnibus (+3,7%) che offrono un valido rapporto qualità-prezzo per la raccolta di informazioni esplorative o mirate da ampi campioni rappresentativi della popolazione.

Secondo i risultati dell’indagine, il 36% del fatturato nel 2011 è dato da ricerche sui beni di consumo, distribuzione e vendita per corrispondenza che si attestano a 36.2 milioni di euro, seguite da ricerche su farmaceutici, medicali, agricoli e zootecnica (21.7% del totale - 21.7 milioni di euro) e beni durevoli e semidurevoli (10% del totale - 10 milioni di euro).

 

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