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I gelati Ben&Jerry’s anche in Esselunga e iper Carrefour. Comunicazione below, contro gli strilli tv

22/02/2012

Contrariamente alla strategia Unilever (nel 2000 acquistò questo brand americano), infatti, Ben&Jerry’s a livello mondo comunica non convenzionale. Digital e social, ma anche eventi sul territorio, per enfatizzare il confronto con il consumatore. Evitando, quindi, omologazioni globali e strilli alla tv, a favore di un locale che qui decide autonomo. In Italia la gara fu vinta due anni fa dalla romana Upload, che ancora continua la collaborazione, credendo il brand nelle partnership che durano nel tempo (al via il Ben&Jerry’s Scoop Trip, tour della durata di sei settimane che attraverserà l’Italia, sbarcando in undici città per far assaggiare i 100.000 sample dei nuovi gusti - Chocolate Fudge Brownie, Cookie Dough, Caramel Chew Chew, Wich e Chunky Monkey - in compagnia della Iena Niccolò Torielli, testimonial del tour). Target prediletto, i 20-35enni sensibili ai temi del sostenibile e del sociale (questi gelati sono realizzati con ingredienti naturali, senza Ogm, oltre che certificati Fairtrade), seppur consci che il gelato piace trasversale. 

Con la difficoltà italiana di un panorama competitivo in cui l’artigianale è culturalmente prediletto. Non a caso, l’obiettivo (anche oggi che, oltre ai bar selezionati, la distribuzione si appropria dei punti vendita Esselunga e degli iper Carrefour) è creare awareness più che quota di mercato. Guardando alla costruzione di un segmento incrementale, diverso sia da quello artigianale, che di marche come Algida. 

In occasione dell’open day organizzato ieri a Milano, youmark vi propone l’intervista a Tommaso Vitali, brand manager Ben&Jerry’s.

 

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