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Banche e conti correnti, in tempo di crisi vince il low cost. L'analisi Nextplora

13/02/2012

Colpiti dalla crisi, gli italiani puntano sul low-cost anche nei rapporti con le banche. Gettonati i conti basic e le carte conto a basso costo. Eliminati i conti correnti doppi. Cancellati o ridotti al minimo gli investimenti. Si punta, infatti, solo su quelli che garantiscono rendimenti modesti ma sicuri. Crescono, invece, i conti online, soprattutto fra i giovani.
È quanto emerge dalla sesta edizione dell’indagine Bank-Next 2.0 realizzata da Nextplora e condotta su un campione di oltre 4000 persone, dai 16 anni in su, che utilizzano internet frequentemente. 

Nel giro di un anno e mezzo è raddoppiata la quota di coloro che possiedono solo il conto corrente. Erano il 27% a metà 2010 e oggi sono il 46%. Crolla, infatti, la percentuale di chi abbina investimenti finanziari al conto corrente: si passa dal 36% di metà 2010 al 22% attuale. Sale, invece, il numero di quanti uniscono al conto un finanziamento (erano l’11% a metà 2010 e sono oggi il 15%).

Per scegliere la banca ci si affida sempre di più al web. Prima di decidere, oltre la metà degli internauti consulta un motore di ricerca e un terzo dei navigatori sceglie l’istituto direttamente su internet. L’apertura effettiva del conto, tuttavia, avviene nella maggior parte dei casi (57%) presso le agenzie degli istituti di credito, anche a causa dei moduli da firmare, ma una quota crescente (30%) effettua l’apertura del conto direttamente dal sito internet dell’istituto prescelto.

In calo i conti correnti plurimi. Fra i navigatori, quasi 4 su 5 (77%) dichiarano di avere un solo conto corrente. Il 17% ne ha 2 e il 7% più di 2. Cresce la diffusione dei conti online, che rappresentano oltre un terzo del totale (36%) contro il 64% di quelli tradizionali.

Quali fattori influenzano la scelta sul conto corrente? La vicinanza della filiale mantiene il primato (44%), seguita dai costi (40%), dalla chiarezza e dalla trasparenza delle condizioni (23%). Il 20% dei navigatori mette al primo posto il servizio di home banking. Non mancano, tuttavia, elementi di tradizione: un quinto dei navigatori (21%) sceglie la banca di famiglia.
Circa un decimo ha preferito la carta conto, particolarmente apprezzata fra i giovani. Oltre un terzo dei sottoscrittori totali (35%) di questo nuovo strumento ha meno di 25 anni, mentre 6 su 10 ne hanno meno di 35. La carta conto piace soprattutto agli uomini (57% del totale). Il crescente favore si basa su comodità e semplicità (50%), ma anche sui bassi costi (44%).

Cambio di scenario per gli investimenti finanziari. Dal giugno 2010 al settembre 2011 cresce dal 34% al 42% la quota di coloro che dichiarano di non avere risparmi. Vista, inoltre, la turbolenza dei mercati, un quarto dei navigatori (24%) tiene tutti i propri soldi sul conto corrente. Cresce, sia pure lentamente, il numero di quanti hanno un conto titoli: si passa dal 14% del giugno 2010 al 23% attuale.

Si modifica anche l’orizzonte temporale: aumentano dal 9 al 21% coloro che puntano sul breve termine, a discapito di quanti guardano al lungo termine, scesi dal 19% al 16%. Fra quanti fanno investimenti finanziari circa la metà (46%) acquista e vende titoli di Stato e azioni direttamente attraverso il web. La quota si abbassa a un quinto nel caso dei fondi comuni (21%).





 

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