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Giurati italiani a Cannes 2012. Eppure si mormora. Adci risponde

10/02/2012

Massimo Guastini difende, infatti, candidature ed eletti. Nonostante il settore mormori. E non si tratta di critiche a viso scoperto, quanto di fazioni più o meno ampie, con diverse argomentazioni in merito. Anche perché in gioco c’è la professionalità indiscussa di ognuno dei prescelti. Ma siccome compito di una testata è quanto meno capire e far capire, ci è sembrato giusto addentrarci nei perché.

Inutile nascondere che la lista dei giurati a questo Cannes sta suscitando non pochi commenti. E siccome quando qualcuno sente l'esigenza di parlare, specie in Italia, lo fa mosso da critica più che da complimento, vorremmo innanzitutto chiederti come e perché avete fatto quelle scelte?
"Grazie per questa domanda che mi offre la possibilità di fare chiarezza se, come sostenete voi, ci sono stati dei commenti negativi, o insinuazioni. Al tempo stesso, proprio in nome della chiarezza e della trasparenza, invito tutti a giocare a carte scoperte. In questi due giorni non ho ricevuto commenti negativi da nessun socio Adci sui giurati proposti dal Club.
Anzi. Quindi evitiamo insinuazioni e, nel caso, facciamo nomi e cognomi.

Per ogni sezione di Cannes occorre nominare una terna di nomi che comprenda almeno una donna. Non ha senso inserire due nomi provenienti da agenzie dello stesso gruppo perché uno elimina l’altro. Se per esempio uno dei candidati lavora in Y&R, devo evitare di inserire altri giurati che lavorino per un’altra agenzia Wpp. Vanno inoltre specificati il numero di leoni vinti in carriera dal candidato e le precedenti esperienze in giurie internazionali. 

C’è poi una frase, evidenziata in rosso che afferma: Please note that only Lions winners are applicable to be on a Cannes jury!

L’Adci ha fornito le seguenti nove candidature:
Tv: Isabella Bernardi, Mauro Manieri e Federico Pepe.
Promo&Activation: Bruno Bertelli, Raffaella Bertini e Cristiano Tonnarelli.
Direct: Federica Ariagno, Alessandro Sabini e Marco Viganò.

Federica Ariagno poteva essere inserita anche nella categoria film, ma questo ci avrebbe impedito di avere un nome forte di donna anche nel Direct. Mentre nella sezione Tv Isabella Bernardi era già un nome con le credenziali a posto per Cannes. Abbiamo pochissime donne che abbiano vinto leoni negli ultimi dieci anni, in Italia e tra queste non tutte si sono rese disponibili. Raffaella Bertini non mi risulta che abbia vinto leoni, ma oltre al palmares internazionale ha comunque esperienza come giurata in altre manifestazioni internazionali, compresa la stessa Cannes.

Gli altri paesi, più portati a fare 'gioco di squadra', non considerano un problema il fatto di avere già mandato un creativo a Cannes. Qui può creare gelosie. Ma io ero interessato al risultato e me ne sono infischiato. Da qui la riproposizione di Bertelli e Bertini. Ho scoperto solo in seguito che Bertelli non sarebbe stato proponibile perché non si può essere giurati per due anni consecutivi a Cannes. Se qualcuno mi avesse dato un regolamento chiaro non sarei incorso in questo errore. Spero che in futuro sia disponibile un regolamento scritto.

Sipra ha presentato a Cannes i nostri nomi (Adci) e quelli di AssoComunicazione sia nella categoria Direct sia in Promo&Activation. Cannes ha scelto solo i nomi proposti da Adci. Quindi, anonime insinuazioni a parte, questo dimostra che abbiamo candidato creativii con le credenziali corrette. La rinuncia di uno dei nostri candidati ha poi portato Cannes a scegliere il nome proposto da AssoComunicazione, Davide Boscacci. Che è comunque un socio Adci. Non lo avevo inserito nella lista Adci perché avevo alternative con Leoni e più esperienze in giurie internazionali. Ho lavorato guidato da un obiettivo, non da simpatie o antipatie personali.

Si tratta di persone forse poco 'glamour', nel senso di conosciute e visibili. Ora, sapendo che sempre l'Italia a Cannes ha non poche difficoltà ad emergere, non pensi che la capacità di leadership dei prescelti e le loro relazioni internazionali siano presupposto di partenza per essere quanto meno ascoltati in giuria?
“Le idee devono camminare con le proprie gambe. Poi, in qualche caso, va spiegato il contesto nel quale sono nate e hanno agito. Bertelli fece un ottimo lavoro lo scorso anno, portando al bronzo il lavoro di Cric. Così come Marco Venturelli fu brillante nel far comprendere la portata di un lavoro come il film di DLV per Rolling Stones in Italia. Ritengo Isabella Bernardi e Raffaella Bertini in grado di fornire in inglese tutte le indicazioni necessarie a sostenere I lavori italiani che lo meriteranno. Un giurato che difenda l’indifendibile perde ogni credibilità all’estero. Considero una grande conquista per noi il fatto che finalmente quest’anno manderemo un direttore creativo nella giuria promo&activation. L’anno scorso fummo l’unico Paese (con l’India) a non averlo fatto". 
 
Parliamo ad esempio dei film, ma idem dicasi per le altre categorie. Sicuramente ci sarà una conferenza stampa per presentare i lavori papabili per il leone, ma in ogni caso, il nostro paese generalmente stenta a emergere. Spesso perché i lavori nostrani vanno difesi a spada tratta e soprattutto spiegati. Sei d'accordo o ritieni che i tempi siano maturi per altri tipi di visioni?
"Onestamente non so anticipare pronostici sulle nostre possibilità nella tv. Ho ottime aspettative per un lavoro italiano nel Promo&Activation (ma preferisco non parlarne per scaramanzia). Come Adci organizzeremo un incontro per dare modo a chi iscriverà lavori a Cannes di parlarne con i giurati di tutte le sezioni. Vorrei che coinvolgesse anche i giurati nominati da altre associazioni e chiederò ad alcuni giurati di Cannes e altre manifestazioni internazionali recenti di partecipare, per condividere informazioni ed esperienze".

Secondo te, la nostra pubblicità ha in incubazione dei nuovi Sanna o Pirella, ossia dei personaggi che sapranno far parlare di noi nel mondo?
“La pubblicità nostrana, come altre filiere 'creative' sforna talenti con una costanza commovente. Benché faccia di tutto affinché il miracolo non si ripeta. Sicuramente abbiamo 'in cova' dei nuovi Sanna, Pirella, Barbella e Baldoni. Lo diventeranno solo se, come questi personaggi, non avranno paura, non si scoraggeranno e se sapranno diventare imprenditori di se stessi”.

Infine, come sintetizzeresti questi mesi da presidente Adci, soddisfatto dei programmi impostati e quali gli obiettivi che ritieni già raggiunti? 
"E' passato quasi un anno, forse tra i più faticosi di tutta la mia vita. A fine marzo ci sarà un’assemblea dei soci e chiederò a loro se sono soddisfati del mio primo terzo di mandato. Sono una persona tenace, ma non sono il tipo che resta per forza se non ha la maggioranza dei consensi nella squadra che rappresenta".

 

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