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Nielsen, più della metà dei consumatori si considera sovrappeso. Etichette alimentari poco chiare

24/01/2012

Nielsen ha rilasciato oggi un nuovo rapporto secondo il quale più della metà dei consumatori nel mondo (il 53%) si considera in soprappeso e il 59% ha difficoltà nel comprendere le etichette nutrizionali sulle confezioni dei prodotti alimentari. 

La Global Nielsen Survey 2011 ha evidenziato che circa la metà dei consumatori (il 48%) sta cercando di perdere peso e di questi, più di due terzi (il 78%) si è sottoposto a una dieta. Lo studio fa notare che quasi sei su dieci consumatori di tutto il mondo (il 59%) ha difficoltà a comprendere i valori nutrizionali sulle confezioni alimentari e il 52% comprende le etichette solo ‘in parte’. Il 41% degli intervistati globali comprende la maggior parte dei i valori nutrizionali delle etichette, meno rispetto al 44% del report del 2008. Il 7% afferma di non comprenderle affatto.

I consumatori del Nord America mostrano la maggior capacità di comprensione (57%). Il 58% degli intervistati statunitensi dichiara di comprendere le informazioni rispetto al 49% dei canadesi. Al contrario i consumatori in Asia Pacifico mostrano il più basso livello di comprensione del valore nutrizionale sulle etichette, con meno di un terzo (il 31%) che dichiara di comprenerle. I risultati dello studio evidenziano che la confusione è maggiore nel mondo di lingua cinese e in altri paesi del sud est asiatico, con maggiori livelli di conoscenza in India, Australia e Nuova Zelanda. I consumatori europei sono divisi. Rispetto alla media europea del 45% che segnala una forte comprensione dei valori nutrizionali sulle etichette, si passa dal valore più alto del Portogallo con il 60% al 31% dei consumatori francesi. In Italia il 59% dei consumatori ha indicato di comprendere appieno le informazioni sulle etichette dei prodotti alimentari.

Gli intervistati globali sono scettici riguardo l’accuratezza e la credibilità delle indicazioni sulla salute che trovano sulle confezioni degli alimenti, come ad esempio ‘basso contenuto di grassi’ e ‘tutto naturale’. 

Su dieci categorie di contenuti nutrizionali esaminati, più di due terzi degli intervistati globali dichiara che le informazioni nutrizionali non sono mai o sono solo qualche volta degne di fiducia. Le informazioni sulle calorie sono le più affidabili a livello globale ed europeo. Il 33% degli intervistati ritiene che il conteggio delle calorie sia sempre preciso e il 58% le trova talvolta accurate. Le vitamine e i grassi contenuti sono rispettivamente al secondo e al terzo posto come informazioni più credibili. Se la media europea segue il trend globale (35% calorie, 26% vitamine e 25% grassi), i consumatori italiani reputano sempre accurate le informazioni relative a freschezza (31%), importazione (28%) e vitamine (27%).

Più della metà degli intervistati in Europa (il 53%) vorrebbe che i ristoranti fast food includessero sempre nei menù le informazioni sul conteggio delle calorie e le informazioni nutrizionali, il 41% se lo aspetta dalle catene di ristoranti mentre la percentuale scende al 35% per i ristoranti gestiti privatamente. Gli italiani, sempre attenti al benessere e alla linea si distinguono dai colleghi europei per l’alta percentuale di consumatori che ritiene importante la possibilità di controllare le informazioni nutrizionali sui menù, il 65% nei fast food, il 55% nelle catene di ristoranti e il 44% nei ristoranti privati.

 

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