Ypo Global Pulse, la fiducia dei ceo europei in calo nel terzo trimestre
03/11/2011
I ceo europei facenti parte di Ypo, Young Presidents’ Organization, sono i meno fiduciosi nel mondo rispetto alle previsioni di vendita, occupazione e investimenti fissi che interesseranno le loro attività economiche. Il loro livello di fiducia rispetto alle condizioni economiche internazionali si attesta a 51.8 punti, in calo di ben 6.8 punti rispetto alla media globale pari a 58. Queste sono solo alcune delle evidenze emerse dai risultati dell’ultima indagine Ypo Global Pulse, sondaggio sulla percezione della realtà economica da parte dei chief executive officers nel mondo facenti parte dell’associazione, svolto sull'intero globo con cadenza trimestrale. Tale indagine ha coinvolto anche i membri italiani.
L'indice di fiducia registra le risposte dei ceo su vendite attese, vendite dell'ultimo trimestre, numero di addetti, investimenti fissi e condizioni economiche che impattano sulle loro attività d'impresa. Il centro dell'indice è 50. L’indagine è stata condotta nelle prime due settimane di ottobre 2011 su 2284 ceo provenienti da tutto il mondo, 265 europei. In totale, il 26% dei partecipanti proviene da grandi imprese (con oltre 500 dipendenti), il 37% da imprese di dimensioni medie (tra i 100 e i 500 addetti) e il restante 37% da piccole imprese (meno di 100 addetti). Quanto ai settori d'attività, il 24% dei partecipanti viene dal settore manifatturiero, il 9% dal settore edile e il 67% dai servizi.
I presidenti e gli amministratori delegati italiani si dichiarano meno ottimisti rispetto a quanto affermato nel trimestre precedente in cui erano apparsi nettamente in controtendenza nei confronti del resto dell’Europa, registrando previsioni di vendita, numero di dipendenti e investimenti fissi sensibilmente tra i più alti nel mondo. Di questi, il 67 % si aspetta, nei prossimi sei mesi, condizioni di business tendenzialmente migliori rispetto alle attuali, l’11% prevede condizioni simili a quelle attuali, il restante 22% si dichiara pessimista ipotizzando condizioni peggiori rispetto alle preesistenti. Per quanto riguarda le aspettative nelle vendite, il 25% dichiara di prevedere un aumento nel corso dei prossimi dodici mesi, il 38% ritiene che queste rimarranno stabili, il restante 37 % ipotizza una diminuzione.
Per l’occupazione in termini di numero di dipendenti, il 25 % degli intervistati prevede un incremento, il 50% non prevede alcuna variazione, mentre il restante 25% si aspetta un decremento di personale all’interno della propria realtà aziendale. Per gli investimenti fissi, si prevede che il 62 % degli intervistati sia convinto che nei prossimi dodici mesi gli investimenti rimarranno stabili, il 13 % pensi che aumenteranno ed infine il 25 % ritenga che diminuiranno. L’indice di fiducia in Italia si attesta a 51, perdendo ben 9.4 punti rispetto al trimestre precendente. A livello globale, l'indice di fiducia per il terzo trimestre del 2011 è sceso di 3.3 punti, passando da 61.3 a 58.
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