Oggi alle 17.30 con Spinoza.it primo incontro milanese di Tracce Creative. Grazie anche a TBWA
12/10/2011
Ma soprattutto alla volontà, crisi e scarsità di fondi complici, di creare triangolazioni culturali virtuose tra istituzioni (patrocinatore è il Comune di Milano, impegnatosi per definire un nuovo sistema di cooperazione a tutto tondo con la sfera privata, sfociante nella creazione di un marchio doc - denominazione d’origine culturale - con cui contraddistinguere le operazioni da sostenere), scuola (qui si tratta dell’Università Cattolica e più propriamente di OssCom - Centro di ricerca sui media e la comunicazione) e impresa (orgogliosi che finalmente sia un'agenzia di pubblicità come TBWA\Italia a far parlare di sé oltre le mura del mercato adv, appropriandosi del terreno della cultura, per tutti, non solo per gli addetti ai lavori). E non si tratta di mecenatismo. Il ritorno, anche in termini di business c’è, eccome. Per non parlare dell’entusiasmo e del divertimento che invade chi lavora a un progetto di questo tipo, con gli ovvi riscontri sull’efficienza della squadra.
Come al microfono di youmark spiega Marco Fanfani, country manager Gruppo TBWA\Italia, intervenuto ieri alla conferenza stampa di Tracce Creative, tenutasi nella stessa location in cui gli incontri gratuiti, meglio le conversazioni (è questo il format prescelto per dare sfogo al dialogo tra i 7 progettisti prescelti - in programma 8, ma per impegni professionali il regista Michelangelo Frammartino ha dovuto rinunciare - e i rispettivi interlocutori. Per il calendario clicca qui), avranno luogo, ossia la Cripta dell’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, in Largo Gemelli 1.
Diversi i temi e gli ambiti di esperienza dei progetti prescelti, specificando come l’intento non sia stata una gerarchia da hit parade creativa, quanto piuttosto l’approfondimento, iniziando a porre le basi per un progetto che potrebbe estendersi in futuro. Nella scelta hanno poi inciso originalità e utilità (ossia il fatto si trattasse di qualcosa che prima non c’era ma che poi è servita a qualcuno), la temporalità (tutti progettati nel 2000), oltre alla capacità di cogliere, valorizzandoli, idee e fattori presenti, nel tentativo di unire i due opposti solo apparentemente inconciliabili della cultura e del mainstream. Perché il messaggio deve essere che la diversità paga. E’ premiante, contro l’omologazione, la standardizzazione, il già fatto e visto.
In merito, invece, al Gruppo TBWA\Italia, Fanfani afferma che Fedele Usai per ora non si rimpiazza e che il 2011 chiuderà con fatturato in crescita ma profittabilità giù, seppur con l’attenuante delle start up Integer e Healthcare.
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