Che Chili Tv abbia coraggio, più editore meno library. Perché a valere sono i contenuti
06/05/2011
Almeno se si vuole scrivere la storia della televisione del futuro. Sulla quale, tutti concordano, il palinsesto è morto. Ma restano vivi i contenuti di qualità, capaci di migrare, trasformarsi, ma comunque durare. Partendo da un qualsiasi device, passando nelle ‘grinfie’ dei telespettatori, viralizzandosi su YouTube e Facebook, infuocando discussioni e commenti, pure mobile. Così, all’ultima nata di casa Fastweb, la preghiera è di aiutare il cambiamento. Forte dei dati che è in grado di catturare dagli utenti e che potrebbero utilmente servire da brief per autori e creativi, insomma, a Chili Tv si chiede di superare i confini da library, diventando editore.
Peraltro avendo annunciato pure l’imminente gara per definire la concessionaria che ne gestirà la raccolta (certa la volontà di superare la formula della tabellare via web), così come sapendo che alla sua comunicazione ci pensa M&C Saatchi (sarà a scopo informativo, dunque web, stampa e radio), nonché tutti i partner coinvolti nell’operazione. Da lg a Samsung, da Philips a Panasonic, veicolando il nuovo brand, ma anche informando del servizio su punti vendita, siti, prodotti.
Obiettivo, far connettere tutte le tv in circolazione (la stima è per il 2012 pari a 5 milioni, salendo a 14 nel 2014, visto che già dal 2013 tutte le tv in vendita saranno connesse a internet). Puntando ad allargare la quota di mercato Fastweb. Attualmente pari al 10%, ma che potrebbe raggiungere l’80% grazie a Chili, visto che la banda necessaria per un’ottima qualità è qui di appena 1 Mbps, contro i 6 dell’offerta ordinaria. Senza dimenticare l’opportunità che anche il core business Fastweb possa da Chili ricavare nuova linfa (a partire dalla connessione dei punti vendita per poter dare corpo a dimostrazioni e prove del servizio).
Al microfono di youmark Giorgio Tacchia, head of media & tv Fastweb.
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