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Luca Scotto di Carlo


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Enrico Aprico
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La co-creazione piace a brand, budget, talenti e massa. Ma ci vuole poi regia

04/05/2011

Infatti, se da un lato la relazione diretta tra marche e consumatori è realtà imprescindibile, avendo di fatto permesso alla gente di ‘entrare’ nelle strategie di marketing e comunicazione dei brand, dall’altro il meccanismo del crowdsourcing ha anche generato nuove opportunità di consulenza (da Zooppa a Shicon) facendo vacillare i modelli di business tipici delle agenzie tradizionali. Il tutto traducendosi in aumento della complessità di un contesto in cui vacillano certezze. Così, se le aziende si trovano a dover mediare il bisogno di controllo con la trasparenza imposta dalla contemporaneità, il mondo della consulenza ha iniziato a fare i conti con la nuova competizione, ripensandosi dall’interno. E più la partecipazione allarga e approfondisce più l’esigenza di regia si fa valore differenziante, così come torna prepotentemente alla ribalta il senso della professionalità. Perché è vero, oggi tutti possono fare tutto. Ma molto conta il come.

Ieri a Milano, l’Italy Chapter dell'Iaa, International Advertising Association, ha dedicato al tema la conversazione dal titolo ‘La co-creation: perdita di controllo o rafforzamento della relazione?’. Youmark c’era e ne ha parlato con Roberto Carcano, ceo Zero-Starting Ideas e consigliere Iaa-Italy Chapter, Luca Scotto di Carlo, co-creative partner di M&C Saatchi, ed Enrico Aprico, chairman & co-founder Shicon Europe.

 

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